Piccolo Monte Bianco o Petit Mont Blanc da La Visaille

Piccolo Monte Bianco o Petit Mont Blanc da La Visaille
La gita
brunello-56
5 11/08/2016

Forse una profezia, il 31 luglio 2009 scrivevo sul libro del bivacco Rainetto: “Prossima volta il Petit Mont Blanc”. Ed oggi, quasi inconsapevolmente, è stata quella prossima vola. Gita-revival dunque, per l’occasione ho anche rispolverato un pezzo d’antan, tanto che commenti lungo il percorso dicevano “Oh .. pi’ozze ‘osì ‘non sen vedon più .”.
Gita semplicemente perfetta. Partenza alle 08:32 da La Visaille, con alla sbarra ancora molti posti auto a disposizione, alle 11:45 al bivacco, breve sosta per calzare i ferri ai piedi, alle 13:00 in vetta.
Meteo splendido (e fresco) per tutta la salita, all’arrivo in vetta le nuvole si sono però chiuse nascondendo il Bianco per quasi tutto il periodo, concedendo vista ad intermittenza su Aiguille du Glaciers e Trelatete.
La salita al bivacco è sempre un qualcosa di straordinario. Ambiente severo e maestoso, il sentiero continua a franare eppure un percorso c’è sempre e quei miracolosi bolli gialli ci sono sempre, piazzati al punto giusto e guidano alla meta senza possibilità di errore. La salita al Petit Mont Blanc è invece una piacevole progressione sul nevaio, più ripida sotto la vetta ma senza mai pericolo di crepacci o ghiaccio vivo.
Al bivacco solita piacevole compagnia di stambecchi con i piccoli, incuranti delle persone. Percorso pulito, a parte il classico nevaio da attraversare sotto la parete rocciosa c’è ancora qualche macchia di neve ma che non dà assolutamente fastidio.
Valutazione. La mia solita per queste gite “in nomine wilderness”, cioè dalle 5* in su.

Un grazie a Roberto per avere proposto questa gita, per avere fatto tanta strada per condividere questa magnifica giornata e per la piacevole e “frizzante” compagnia post-gita.
Un mega-grazie a Rita per quella pentola di minestrone da favola che – come l’energia di una nota pubblicità – non è mai abbastanza ….
Unico rammarico, oggi mancava Frank ma quei salti su roccia non erano certo il suo percorso, anche se il nevaio sarebbe stato per lui una scarica di adrenalina.

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