Via veramente piacevole, perfetta come prima via lunga nel finalese. Abbiamo attaccato la parete per le 9.30/10.00 senza incrociare nessun altra cordata a parte una coppia in vetta che arrivava dal P. Josephine (ma da quel che ho letto, siamo stati miracolati a non far la coda), scalando in maglietta.
La roccia era meno levigata di quanto ci aspettassimo e tutto sommato orientarsi, nonostante la mole di varianti e incroci con altre vie, risulta piuttosto semplice: più o meno basta sempre cercare di seguire la strada più logica.
La via è un po’ discontinua ed è interrotta da alcuni trasferimenti, ma questo contribuisce anche a renderla più “tranquilla”, poichè di conseguenza molte soste sono situate su ampi e comodi terrazzini.
Nonostante questo non deve essere sottovalutata, poichè diversi tiri presentano dei tratti in traverso un po’ esposti ed alcuni passaggi sono comunque da pensare, in particolare: il primo diedro, la paretina all’attacco del bellissimo tiro sotto il caratteristico tetto, il traverso sotto il medesimo tetto e il breve spigolo levigato. Personale nota di merito per l’ultimo tiro, che segue una fessura bellissima dopo un primo bombamento un po’ fisico.
La chiodatura è piuttosto rasserenante, specie nei tratti più delicati, anche se molto spesso è comunque possibile integrare con fettucce e nut/friend, che comunque non sono risultati strettamente necessari: più che altro si può prenderla come gioco, sfruttando l’occasione per impratichirsi ad integrare.
Nel complesso gran bella via, adatta più a chi vuol passare una giornata piacevole o a chi è alla ricerca delle vie dall’importante valore storico che a chi preferisce la continuità e il grado.