![innevamento a Dondena (al ritorno)](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2014/04/13/peradza-cima-di-da-dondena-2_716e.jpg)
![lago del Miseren fotografato poco sotto il colletto del Bec Costazza](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2014/04/13/peradza-cima-di-da-dondena-2_5f11.jpg)
![Bec Costazza e dintorni dal lago del Miseren](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2014/04/13/peradza-cima-di-da-dondena-2_227d.jpg)
- Accesso stradale
- strada pulita fino a 1800m circa poco dopo i tornanti sopra Mont Blanc
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Siamo arrivati in auto fino a quota 1800 circa, al termine dei tornanti sopra la frazione Mont Blanc, poi sci ai piedi (con 3-4 “togli e metti”) fino a Dondena. Cielo coperto fino a metà mattinata, poi progressivo miglioramento e cielo sereno da mezzogiorno.
Non abbiamo seguito il percorso indicato con questo itinerario, perchè siamo partiti senza una meta precisa, e giunti al Miseren l’intenzione era per il Bec Costazza e così abbiamo seguito questa direzione.
Sotto il colletto (del Costazza) abbiamo seguito le tracce presenti a sx, costeggiando il Bec Costazza meridionale appena sotto la sommità, fino in prossimità di questa cima (penso, sulla prosecuzione del Costazza sud, con ometto e croce -o palina- ben visibili perchè ormai molto vicini). Un breve traverso improvvisamente e decisamente troppo sfondoso (con possibilità di un “sufficiente volo” in caso di probabile slavinamento, ci ha indotto a scendere, a pochi metri dalla cima.
Neve primaverile di varia consistenza, comunque ben sciabile e buona fino a Dondena, e poi sufficiente sulla (lunga) strada fino al parcheggio, con aumento (6 o 7) dei “togli e metti”. In questo caso la lunghezza è di una “discreta” consistenza, e la gita rientra tra quelle “d’ambiente”, che però ci è piaciuto molto.
Soprattutto la discesa, “nobilitata” dalle linee e dalle curve disegnate e ritmate da Franco G., che -con Ugo- ha/hanno interpretato alla perfezione i grandi spazi disponibili. Anche se per molti tratti la pendenza e contenuta/moderata, la sciata è stata soddisfacente e “spettacolare”…