Pelvo (il) o Pic de Caramantran e Punta dell’Alp da Chianale

Pelvo (il) o Pic de Caramantran e Punta dell’Alp da Chianale
La gita
ste_6962
5 31/10/2020
Accesso stradale
nessun problema e strade in ordine. Noi abbiamo parcheggiato nel primo parcheggio appena superato il ponte. Ma ho notato 6 auto parcheggiate all'inizio della sterrata e dei sentieri. Da valutare se conviene rischiare di scendere e trovarsi un "salutino" poco piacevole sul parabrezza.

Partiti dal parcheggio subito dopo il ponte (onde evitare il rischio di possibili multe, come già segnalato da altri utenti in precedenza) e, seguita la stradina sterrata fino al bivio (anche qui come altrove cartelli segnaletici spezzati in due, le solite mani demenziali che detestano la segnaletica hanno colpito anche qui!!). La prima parte del sentiero che risale il Vallone di Saint Veran è evidente e si segue bene, seguita la diramazione a destra e si sale fino ad alcuni abbeveratoi per il bestiame, poi la segnaletica sparisce e il sentiero si perde. Noi siamo saliti con percorso diretto, abbastanza rapidamente verso destra in direzione della lunga cresta che scende dalla Punta dell’Alp, qui il percorso va cercato, non è di facile individuazione. Noi abbiamo ritrovato il sentiero segnalato (segnavia bianco-rossi) nei pressi di alcuni gradoni rocciosi. Da qui in avanti il sentiero risulta evidente e ben segnalato, si segue senza problemi. Raggiunta la conca terminale del vallone, abbiamo calpestato la prima neve a quota 2740 m, sotto la rampa con traverso che porta al Colle di Saint Veran. Il traverso, leggermente esposto e superare con un minimo di attenzione quando è innevato, era tracciato e si passava bene, la neve non era particolarmente compatta ma reggeva discretamente. La parte superiore ed il pendio più dolce che porta al colle invece era quasi privo di neve. Una breve pausa al Colle di Saint Veran e poi siamo saliti piegando a destra, verso il filo della dorsale, seguendo segnavia gialli ed alcuni ometti, ci siamo tenuti qualche metro a sinistra del filo, salendo tra detriti e pietrame fino al tratto sommitale, leggermente innevato che porta alla Cima Sud-Ovest del Pelvo. Dopo una pausa sulla prima cima, siamo scesi verso sinistra (versante francese, lato Vallon Aigue Agnel) per evitare alcuni gradini rocciosi di misto tra le due cime del Pelvo, aggirata la cresta sommitale tenendoci 10/15 metri sotto il filo, sceso un passaggio di neve-misto insidioso ma non difficile, poi traversando un pendio nevoso abbastanza ripido ma su neve abbastanza buona e portante, siamo arrivati ad una larga sella, e su ampia dorsale raggiunto l’ampia e spaziosa Cima Nord-Est a quota 3025 m. Il traverso tra le due cime non era tracciato, abbiamo provveduto noi. Nessuna traccia di passaggio sulle due cime, oggi oltre a noi non è salito nessun altro. Non abbiamo utilizzato i ramponi, anche se nel traverso tra le due cime in effetti potevano tornare utili. Ci siamo concessi una bella sosta in cima, e ne valeva decisamente la pena (giornata splendida, visibilità perfetta, panorama vastissimo, non da ultimo…oggi vento mai davvero fastidioso!). Abbiamo impiegato circa 30 minuti in più per la ricerca del sentiero, la nostra tempistica di salita effettiva è di circa 4.30 ore. In discesa, una volta raggiunto il colletto tra le due cime del Pelvo, siamo scesi direttamente su pendii nevosi e detritici del versante SE, su neve e ripide chine detritiche, terreno non malagevole e abbastanza scorrevole, avrei detto il contrario osservandolo dall’alto. Raggiunto poi il sentiero a quota 2650 m lo abbiamo seguito per un buon tratto, per poi tagliare direttamente pendii erbosi fino a raggiungere le vasche degli abbeveratoi, e da qui rientrati poi al parcheggio. Scesi in circa 3 ore. Le condizioni per salire su questa cima e la vicina Punta dell’Alp sono buone, attualmente non si utilizzano piccozza e ramponi, dai 2850 fino alle cime in alcuni tratti si trovano 10/15 cm di neve a tratti, abbastanza compatta che non complica la progressione. Non abbiamo proseguito per la Punta dell’Alp in quanto con le giornate più corte saremmo arrivati a fondovalle quasi con il buio, ma eravamo già soddisfatti della salita fatta anche senza il concatenamento.

Scelta azzeccata quella di venire in Val Varaita, i versanti meridionali hanno ancora poca neve e si sale trovando condizioni quasi estive salvo gli ultimi 100/150 m di dislivello. Meteo ottimale, poco vento, anche se piuttosto caldo per essere a fine ottobre (lo zero termico era sui 4000 m). Panorama vastissimo dalla cima, decisamente una bella gita e compagnia di grande livello! Tutto il gruppo è rimasto decisamente soddisfatto della piacevole uscita e bella giornata trascorsa insieme. Gita fatta in giornata con Maria Carla, Angelo, Giorgio, Jagoda, Ornella e Stefania di Altare (prima gita insieme a noi, davvero un piacere averla conosciuta personalmente!)

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