Pelvo d’Elva – Moby Dick

Pelvo d’Elva – Moby Dick
La gita
abo
28/06/2020
Accesso stradale
Strada per il Colle Bicocca con una profonda rigola da pioggia e grosse pozzanghere: necessaria auto alta

Saliti dalla val Varaita fino al Col Sampeyre e poi da lì su sterrata rovinata dalle piogge fino al Colle della Bicocca: attualmente per un lungo tratto (almeno 2Km) le piogge hanno creato una profonda rigola di scolo che corre lungo la strada (sta cedendo la spalletta a valle): necessaria auto alta (con panda nessun problema).
Sentiero ben evidente e grazie alle info dei predecessori anche raggiungere l’attacco della via è stato facile e veloce (nevaietto di neve marcia per raggiungere la base del diedro iniziale). Primo tiro molto divertente stando alla dx del fix, altrimenti pare molto più facile. Proseguito in conserva (un solo passo di III+ in fessura) fino alla base della fessura ad Y, dove permane un nevaietto striminzito che non disturba. Fessura molto bella, peccato sia corta e umida sul fondo (a causa del forte temporale della notte prima), si protegge con un friend rosso a metà. Da lì in poi l’ambiente si fa imponente ma la via secondo me perde di spirito, seguendo comunque con logicità le varie fessure e cengette non si rischia di sbagliare. Occhio solo su L9 che il tiro (facilissimo) non è di 25m ma almeno 35.
Noi abbiamo fatto tiri dalla fessura ad Y in poi ma col senno di poi conveniva valutare quanto descritto da bailey93 e andare via in conserva lunga protetta con tibloc.
Materiale utilizzato: corda da 50m (anche da 40m può bastare, se ci si muove in conserva), nut (1 medio) e friend #0.5, 0.75 e 1. Utili anche qualche cordone (anche per rinforzare le vecchie soste) e 3-4 rinvii (meglio se allunghini).
Al di sopra della fessura ad Y di L5 ho trovato una fettuccia incastrata alla bell’e meglio, ho quindi tolto il vecchio cordone della sosta (marcio) e l’ho usata per collegare ch. e fix presenti.
Personalmente ho trovato la gradazione un filino generosa, soprattutto da L5 in avanti: di IV non ce n’è più neanche l’ombra, solo qualche breve passetto di III (anche se da sotto parrebbe impossibile).
Dalla forcella abbiamo seguito la descrizione qui presente e siamo andati a sx nel canale-camino erboso (in conserva), forse conviene aggiungere ancora un po’ di pepe e seguire la cresta al di sopra della forcella come spiegato da fraxxx (peccato non averlo saputo). Dalla cima panorama superbo.
Discesa passando dal M. Camoscere e il laghetto omonimo, sicuramente più lunga che la normale del Pelvo ma molto panoramica e interessante.

Un cordata sulla cresta est e un po’ di gente dalla normale, molta gente invece al lago Camoscere e al bivacco Bonfante.
Con Gianmario, il dulfer meister, alla sua prima via di stagione.

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