Siamo saliti prima alla Punta di Peyrafica (calcolare 1h 45′), poi abbiamo proseguito per i torrioni, che, arrivando dalla cima, risultano piuttosto modesti. Da disarrampicare con attenzione il tratto tra l’ultimo torrione e l’intaglio. Da questo ci siamo legati e abbiamo seguito la cresta, decisamente esposta e costituita da numerosi piccoli torrioni (AD, utili alcuni friend medio-piccoli, fettucce e cordini). Roccia buona ma con numerosi blocchi instabili. Necessaria dopo poco una prima doppia di 6-7 metri intorno ad uno spuntone, più avanti si trovano un cordone ed una fettuccia su due spuntoni vicini. Verso la fine, per evitare gli ultimi saliscendi, ci siamo calati sul lato S con una doppia di circa 20 m, (lasciato un cordone su uno spuntone) arrivando nei pressi dell’intaglio prima della Cima del Sabbione, che si raggiunge con facile arrampicata. Se si evita la cresta, dalla cima di Peyrafica alla cima del Sabbione meno di un’ora. Di qui comodo sentiero panoramico. Dalla cima del Sabbione all’auto calcolare 1h 20′.
Bel giro ad anello, con un po’ di adrenalina se si fa il tratto di cresta. Sconsigliato con terreno bagnato. Secondo noi sarebbe decisamente preferibile farlo a rovescio: meglio per la cresta e meglio per il tratto tra l’ultimo torrione e l’intaglio, che in discesa non è banale. Con Gino, Maurizio e Roberto. Ottima birra e dolci alle Marmotte del mitico Nino Viale, che saluto.