Costeggiare tutto il grande zoccolo verso sud, arrivando così con un’ultima salita terrosa alle placche di attacco della via delle Quaranta Galee. Proseguire verso sud ed oltrepassare il Pilastro Centrale. Poco oltre, tra il grande camino del pilastro e la parete gialla sulla destra si trova l'attacco della via, cordone e nome alla base. (50').
- L1 Primi metri per facili balze fino al chiodo sopra alla cengia. Rimontare quindi e traversare in diagonale verso sinistra, segue placca di decisione verso destra. Verticalmente fino alla sosta sopra una grossa lama. Diversi fix e chiodi. 5c, 1 passo di 6a+ obbligatorio. 30 m. Tiro aperto nel 2017 da Confente-Sganzerla.
- L2 Subito placca e poi diedro fino al passo difficile nel rimontare sulla cengia. Chiodi. VI 25 m
- L3 Traverso orizzontale su cengia. Primo 1 passo di V+ poi III. Chiodi e 1 fix. 20 m.
- L4 Traversare ancora leggermente verso sinistra abbassandosi poi approcciare il camino e rimontare la pianta sulla sinistra (stretto per lo zaino). Una volta dentro il camino si scala in verticale sulla su faccia di destra. Sosta scomoda su piccolo pulpito sulla destra. 1 fix, chiodi e clessidre. VI, 25 m
- L5 Sequenza di due risalti rocciosi non banali a cui segue una cengia erbosa da rimontare fino alla sosta nei pressi della grossa quercia. Chiodi e clessidre. V+, 20 m
- L6 Sequenza di facili balze separate da cengetta erbosa fino ad un un bel diedro fessurato con finale strapiombante per uscire su un pulpito. Chiodi e cordini. VI+ 25 m
- L7 Si prende la fessura da friend medio-grandi uscendo sulla destra e la si segue fino al termine uscendo in cengia sulla destra. Diversi chiodi presenti ma posizionati in punti nascosti. 20 m VI
- L8 Verticalmente per muretti articolati fino alla cengia dove si trova il libro di via. Chiodi e cordini. 25 m V.
- Discesa:
Risalire il bosco (ometti) fino ad una una traccia che conduce a destra (sud) fino ad una radura. Costeggiarla in salita sbucando su una seconda più ampia e continuare sulla traccia, individuare un primo albero isolato in mezzo al prato e lasciarselo alla sinistra quindi continuare sulla destra nel bosco (ometti) per traccia fino al tornante della forestale. Scendere lungo questa oltrepassando ad un certo punto un cancello fino a raggiungere l’auto (30′).
La via è rimasta tale fino al 2021 quando L.Gaspari-S.Zampini incuriositi dagli spit hanno risalito il primo tiro e non trovando prosecuzione hanno proseguito a friend il camino sulla destra (ora secondo tiro della via “Giochi estivi”) per poi uscirne sulla sinistra e calarsi da una pianta (scritta Gaspari-Zampini ancora visibile). Nel 2022 L.Gaspari ritorna con C.Confente, trovando il camino già chiodato proseguono per placche sulla sinistra ed effettuano un aereo traverso sempre verso sinistra fino ad un camino sbarrato da una pianta. Nell'aprile 2024 L.Gaspari, M.Leorato e D.Dal Pozzolo proseguono oltre il massimo punto raggiunto in precedenza guadagnando l'uscita.
La via è dedicata ai protagonisti dell'operazione, tuttavia mai realizzata, ideata dal "Conte di Serego" che prevedeva di sabotare la ferrovia facendo esplodere parte della montagna. Il piccolo nucleo indipendente di uomini mal equipaggiati che si muoveva tra Monte, Cavalo e Dolcè a seguito di delazione e rastrellamento fu catturato. Tre degli esponenti principali furono torturati barbaramente dai Nazifascisti e deportati a Mauthausen, solo uno sopravvisse. Il capogruppo, ex carabiniere, Giobatta Vivaldi fu fucilato il 14/11/1944.
La via prende il nome dall'articolo dello storico Olinto Domenichini pubblicato sull'Annuario Storico della Valpolicella 2011-2012.
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