- Accesso stradale
- nessuna problema per arrivare al parcheggio sosttostante al Rifugio dei Forni, va detto che tutti i parcheggi sono a pagamento (colonnina automatizzata all'inizio della strada dei Forni, poco sopra, occhio che se non si paga il biglietto si rischiano multe.
Partiti nel pomeriggio dal parcheggio del Rifugio dei Forni, abbiamo seguito quasi tutti il sentiero, o per meglio dire, la stradina sterrata di servizio, che nel giro di 1.30 ore di tranquilla camminata, ci ha condotti al Rifugio Branca. La parte finale della strada è piuttosto faticosa, anche per via della temperatura piuttosto elevata. Incontrati vari escursionisti ed alpinisti in discesa dal rifugio. Il rifugio è spazioso, davvero confortevole e decisamente ben tenuto oltre che ospitale ed accogliente, la gestione attuale merita i complimenti! Ottimo trattamento e sistemazione, fortunatamente non era troppo affollato. Partiti alle 7.00 la domenica mattina, seguendo inizialmente il sentiero che porta al giro delle trincee della Val Rosolè, fino al primo bivio, poi saliti sul filo della lunga morena che consente di prendere gradualmente quota, raggiungendo il grande pianoro detritico di quota 2900 m. Da qui ha inizio la copertura nevosa, sono presenti campi di neve (circa 30 cm di neve) la cui tenuta non è affatto ottimale, anzi a tratti sfondosa (ma con la temperatura così elevata e lo zero termico a 3900 m c’era da aspettarselo!). Attraversati con una certa fatica i nevai, siamo poi saliti su una ripida valletta-canale verso un colletto a quota 3100 m. Raggiunto il colle, ha inizio la parte più divertente e piacevole della gita : la salita della cresta Sud-Ovest. Si sale tenendo grosso modo il filo di cresta, aggirando a destra gli ostacoli più seri (qualche passo di II aggirabile). Superato il primo tratto di cresta con i gradoni rocciosi, poi la cresta perde pendenza e si trova un tratto largo e quasi pianeggiante, noi lo abbiamo trovato parzialmente innevato, l’ultimo tratto di cresta è nuovamente ripido, ma le roccette sono facili, qualche nevaietto e si arriva all’anticima. Da qui alla cima è presente una copertura nevosa costante, fortunatamente in salita era su neve ancora compatta, abbiamo fatto solo questo breve tratto per arrivare in cima con i ramponi ai piedi. La cima è ampia, indicata da una minuscola croce in ferro e una rudimentale croce di legno. Qualche piacevole passaggio di facile arrampicata nel primo tratto di cresta, poi è quasi tutta camminabile e senza esposizione, consigliata anche a gruppi, può essere considerata una buona meta per gite sociali del CAI e associazioni simili. Ci siamo trattenuti in cima per oltre 1 ora, poi siamo scesi seguendo a ritroso il percorso di andata, solo in due siamo scesi direttamente per un ripido ghiaione detritico per evitare la discesa dei gradini rocciosi e raggiungendo direttamente il pianoro della Val Rosolè con il lago. Qualche accenno sui nostri tempi di percorrenza, siamo saliti in circa 4 ore, e in 3 ore siamo rientrati al Rifugio Branca. Itinerario consigliabile, sia per la facilità del percorso, per l’ambiente ed il panorama. Uscita di gruppo pienamente riuscita direi…con grande soddisfazione di tutti i partecipanti. Meteo più che discreto, annuvolamenti parziali, temperatura abbastanza elevata. Oggi eravamo presenti solamente noi al Monte Pasquale, mentre ho visto almeno 40 persone salire la via normale al Cevedale, e alcune cordate sul vicino Palon della Mare.
Uscita di 2 giorni, fatta il 26 e 27 giugno, con pernottamento all’ottimo Rifugio Branca, dove siamo stati decisamente bene (un cordiale saluto e un ringraziamento alla gestione e a tutto lo staff, per le ottime accoglienza e trattamento ricevuti, non sempre è facile da riscontrare in un rifugio. Pur non essendo una gita sociale ufficiale, eravamo un gruppone di 17 persone, una bella gita condivisa in ottima compagnia. La 2 giorni in Valtellina è stata organizzata dal sottoscritto con 16 partecipanti : Luigi, Anna Maria, Ornella, Stefano, Davide, Giuliana, Laura, Alberto, Giorgio, Jagoda, Renato, Nicola, Stefano F., Corrado, Gianni, Federico. Il sottoscritto con Luigi e Anna Maria si è fermato una seconda notte al Rifugio. Per chi fosse interessato a guardare l’album fotografico completo dedicato a questa gita https://photos.app.goo.gl/kdTEPnF8Lcz8TmHc6