Paramont (Monte) Via Normale da la Joux

Paramont (Monte) Via Normale da la Joux
La gita
erba-olina
5 16/08/2013
Accesso stradale
Poco parcheggio a La Joux

Poco da aggiungere alle osservazioni di Brunello 56: risalito il vallone di Usselettes per il percorso che passa accanto alle prese d’acqua, il punto in cui lasciare il sentiero diretto al colle di Planaval e volgere a sx non è segnalato (costruito ometto) e inizialmente la traccia è poco evidente, occorre comunque cominciare a salire il ripido pendio appena dopo l’attraversamento del ponte (una ventina di metri circa). Superato il tratto ripido si trovano gli ometti che accompagnano infallibilmente fino al ghiacciaio di Usselettes (si veda anche la relazione della gulliveriana tenentina alla Becca Bianca e quelle dei precedenti salitori). Attraversato in parte il ghiacciaio, (oggi ancora in buone condizioni) per portarci alla base del ripido scivolo che precede il Pas de Usselettes. La cresta per il Paramont vista dal colle incute timore, ma è più facile di quel che sembra, richiede la solita attenzione necessaria sullo sfasciume mobile. Forse un po’ sovrastimato il grado di difficoltà indicato.
Ambiente solitario di straordinaria bellezza, le enormi rocce montonate, il torrente che forma polle d’acqua cristallina, i laghi glaciali di Ussellettes dai colori incredibili, vallone che conoscevo ma di cui non ricordavo quanto fosse ameno. I panorami sono stati comunque notevoli, pur essendo un po’ disturbati dalla formazione di cumuli. Scesi e risaliti anche alla Becca Bianca (già che eravamo lì…). Ritorno per il sentiero che costeggia il lago e il torrente Rutor e si ricongiunge con quello normale di salita al rifugio a q. 2080 circa.
Il dsl positivo per la salita alle due punte oltrepassa i 2100 m per uno sviluppo di km 23,5.

E venne il giorno del Paramont! Ad un anno e un giorno dalla salita alla Punta Lechaud, in cui ci si era detti: “E adesso tocca al Paramont”. Per me oggi gran soddisfazione, non solo per la bella gita, ma soprattutto per averla condivisa con Brunello 56 che ci teneva tanto (un suo “pallino”), con Tiziana che ha trovato la cresta divertente (lo sfasciume non è dei più infami) e Roberto che non conosceva questo vallone e queste montagne (ambiente a torto poco frequentato, per citare le sue parole!) Unico rammarico: che non ci potesse essere Alf (i3fili), ma spero che ci sia l’occasione di rifare questa gita in sua compagnia.

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