Pania Secca, Pilastro SE – Via Montagna-Dellacasa

Pania Secca, Pilastro SE – Via Montagna-Dellacasa
La gita
puzzole
4 27/06/2015

Questa sotto è un’ottima relazione (dal sito CAI di Firenze):

Valutazione: itinerario alpinistico in ambiente selvaggio, di notevole sviluppo 580 mt contando lo zoccolo iniziale e la parte finale di cresta dopo il 12° tiro. Avvicinamento lungo e difficoltoso. La qualità della roccia è molto variabile da buona in alcuni tratti a mediocre in altri dove bisogna prestare molta attenzione a tutto ciò che si prende. La chiodatura è sufficiente nei punti più difficili ma mai abbondante e scarsa nei tratti più facili.

Si può facilmente integrare con nut e friend. Consigliato avere un martello e qualche chiodo.

Difficoltà: max V+, passaggi di V e mediamente IV.

Difficoltà complessiva: TD- (a nostro giudizio se la calssica delle Apuane, la Oppio al Pizzo, è data TD questa essendo più corta ma con difficoltà massime uguali se non superiori può essere considerata TD-)

Avvicinamento: parcheggiare la macchina su una curva prima di arrivare a piglionico (500mt prima della fine dell’asfalto) risalire una vecchia strada forestale che sale verso sinistra per poi perdersi nel bosco. Si arriva così a un ghiaione dove è evidente una traccia che lo risale sa dx verso sx fino a infilarsi nel bosco. Qui procede ancora un po verso sx e risale fino ad arrivare in cresta. Da qui si vede bene il pilastro e la selletta alla sua base da cui attacca la via. Da qui siamo scesi nel primo canale per tracce e paleo piegando progressivamente verso dx. Bisogna trovare un punto dove attraversare il canale del trimpello un po sopra la sella di attacco.

Attraversato il canale si prosegue nel bosco e si rimonta dove la roccia sta per terminare cercando un passagio facile fin sulla selletta.

Via:

L0: Meglio percorrere in sicurezza il tratto iniziale del pilastro, su roccette appoggiate ma rotte e delicate, con brevi passi ripidi (II/III) Percorso non obbligato. E’ consigliabile rinviare una prima sosta a spit sulla sx e continuare a risalire per gradoni fino a una seconda sosta a spit con cordone (in totale circa 100 m, fattibile con un paio di tiri, con sosta iniziale da attrezzare, o in conserva protetta).

L1: brevemente, per gradoni e placchette (III), si raggiunge un diedro aperto e piuttosto verticale, al centro della parete (conviene ignorare una sosta con 2 vecchi ch. situata troppo a sx, all’altezza della base del diedro). Si risale faticosamente il diedro (V+, vari ch.) proseguendo poi più facilmente (III/IV) fino alla sosta con 2 ch. e cordone (40 m).

L2: dalla sosta salire prima obliquamente a dx per 2-3 m e poi all’incirca in verticale seguendo un sistema di fessure (IV+/V, 2-3 ch.). Si rimonta una piccola costola sulla dx e poi seguendo un diedro-rampa leggermente obliquo a sx (IV/IV+) si raggiunge la sosta su 2 ch. (35 m).

L3: salire ancora un metro in verticale e poi traversare subito a dx (IV/IV+), sfruttando un breve scalino che porta alla base di un corto diedro. Risalirlo (V, 2 ch.) per poi traversare a dx doppiando lo spigolo e incontrando una sosta con 1 vecchio ch. (possibile integrare con friends o dadi) alla base di un diedro dal fondo erboso (20/25 m). (Se si sale dritti dalla sosta tenendo la sx ci si infila in una fessura ben proteggibile a friend e si incontra un vecchio cordone in clessidra. Da qui si deve fare una aerea e sprotetta traversata di qualche metro a dx fino a ritrovare lo spigolo, lasciato un ch a lama mal piantato usabile per azzerare il traverso VI+/A0)

L4: salire il diedro erboso, a dx della sosta, dalle pareti molto lisce (V con un passo di VI- ? sicuro?, 3 ch.). Quando il diedro si chiude uscire a sx e per terreno più facile (III/IV) si raggiunge un terrazzino con la sosta su 1 ch. e uno spit (30 m).

L5: superare la pancia liscia subito sopra la sosta (passo breve ma delicato e improteggibile, V/V+) per poi salire in leggera diagonale sx su terreno più facile ma rotto (III e IV, 1 ch.) fino a una sosta su 3 ch. (25/30 m).

L6: sempre in obliquo a sx raggiungere il bordo della parete (III+ 2 ch.), doppiare lo spigolo e risalire un breve canale, facile ma rotto (IV-) fino a sostare su 2 ch. in vetta al pilastro (40 m).

L7: seguire la crestina che dalla vetta del pilastro porta verso la parete, su terreno facile ma rotto ed esposto (II/III), da ultimo in discesa. Poco oltre la forcella si trovano 1 vecchio ch. piegato e inutilizzabile e un altro ch. sul quale si sosta (possibilità di integrare con altri ch.; 50 m).

L8: continuare su terreno detritico e appoggiato (II) raggiungendo una sosta su 3 ch di cui uno piatto molto vecchio. alla base di una placca (45 m).

L9: ignorare i ch. sulla sx e salire leggermente a dx prendendo un caminetto (IV+, ch.) per poi uscire su una comoda terrazza con sosta su 3 ch. (35 m).

L10: salire direttamente sopra la sosta fino a 1 ch. (IV) e superare la breve ma difficile placca sovrastante (V+). Proseguire più facilmente fino a una sella (II/III) incontrando infine la sosta su 2 ch. (50 m).

L11: superare un breve caminetto leggermente a dx sopra la sosta (IV/IV+ sprotetto) per poi spostarsi a sx scavalcando lo spigolo (II, 1 ch.) e reperire una sosta su 2 ch. alla base di un diedro-canale appoggiato (20 m).

L12: salire il diedro (IV+, ch.) e all’altezza di 2 ch. sulla placconata a dx (altra via) spostarsi un po’ in obliquo a sx (1 ch.) tornando successivamente a dx, ormai ai piedi degli strapiombi sommitali. Traversare delicatamente a dx (1 ch.) e superare lo strapiombo verso dx (V+, roccia solida con ottime prese, scarse possibilità di integrazione). Proseguire ancora pochi metri su terreno più semplice, a dx del filo di cresta, sostando su 3 ch. (35 m).

L13: percorrere la facile crestina di roccia rotta (I/II) che porta verso la vetta, su terreno sempre più facile, sostando al primo spuntone adatto (50-60 m).

Discesa: terminata la cresta e arrivati in vetta si scende a piedi comodamente per sentiero fino a Piglionico e quindi alla macchina.

Una bellissima giornata in ottima compagnia 😉

Link copiato