Una via fantastica, in ambiente eccezionale. La roccia è quarzite dal grip anche migliore che alla Provenzale. Gradi giusti ma chiodatura severa (“parca” a essere benevoli), per cui bisogna essere molto tranquilli sul grado. Varie possibilità di proteggersi, portare friend da micro a 3BD. Non necessario raddoppiare le misure. Il tiro chiave è il sesto, che va cercato e protetto con attenzione (allungare bene le protezioni).
Attenzione ad alcuni massi instabili (è una via di montagna a tutti gli effetti). Sull’ultimo tiro, dopo l’unico spit forse conviene proseguire sulla placca, su cui sono comunque presenti fessure orizzontali proteggibili, anziché portarsi verso il diedro a sinistra, dove vi è tanta roba a rischio di distacco.
Discesi senza saltare le soste a parte le ultime, per l’elevato rischio di incastro sulle numerose lamette presenti. Forse è più appagante scendere dal sentiero.
Panorami eccezionali.
Con Cajo, Elio e Daniele.