Una cima discretamente impegnativa. Sembra che l’itinerario di salita, dal Colle Costa Fiorita in poi, sia sempre, perennemente, in ombra. E poi la nebbia. Una maledizione. In tutte le occasioni che sono salito lassù ho sempre trovato nebbia. Panorama zero. Il casco è fondamentale: è facile picchiare la testa su qualche roccetta mentre si sale a quattro zampe. Avvistati molti camosci e stambecchi. Il sentiero dei camosci è sempre più coperto dall’erba (oggi davvero bagnata e insidiosa). In salita alla Torre, rocce bagnate e friabili. Io sono salito un po’ prima del punto consigliato perché non è di facile individuazione. In discesa ho scoperto che il canalone da affrontare è quello che generalmente si trova dopo il secondo evidente residuo di neve, il secondo nevaio… Ad ogni modo, io ho risalito una crestina e poi sono finito ugualmente nel canalone.
Nessuno umano su questi sentieri… saluto il ragazzo che lavora sotto, all’Alpe d’Ovarda.