Oronaye (Monte) Via Normale del Canale Sud di sx (classico) e la Cresta Ovest

Oronaye (Monte) Via Normale del Canale Sud di sx (classico) e la Cresta Ovest
La gita
pedrito
4 25/09/2013
Accesso stradale
ottimo

Che dire la compagnia, il meteo, la bellezza del posto sarebbero da ***** stelle, ma si sa… bisogna essere obbiettivi…. Il canale, effettivamente, è quello già ben descritto dalle precedenti relazioni…, però io lo pensavo più ripido, ma è cmq. lunghetto: molto faticoso in salita. In discesa a parte i due tratti di terreno duro polveroso, è decisamente meglio e il cono di deiezione si scende velocemente su facili sfasciumi. Per chi sale, come noi da qua, conviene arrivati in prossimità del canale (caratterizzato dal grosso masso al suo imbocco) abbandonare il sentiero e prendere alla “belle e meglio” le vaghe tracce. Meglio, a mio avviso, la traccia che sale sulla sx (salendo è la più evidente) che porta sotto il masso; gli passa sotto e porta a imboccare il canale alla sua sx idrografica incrociando l’esile traccia che arriva dal col Feuillas. Da qua i bolli color rosso fiammante come da relazioni varie conducono in cima al canale. Dal colletto, in cima al canale, una freccia rossa indica l’evidente canalino, ripido, ma ben appigliato che conduce a una sosta (cordone verde+maillon), da qua noi abbiamo evitato dopo una leggera ridiscesa (intaglio bollo verde e spit) la cengia in salita e preso un canalino un po’ più verticale che porta più sopra raccordarsi con l’itinerario classico quasi guadagnata la cresta. Sbucati sulla cresta si trova una sosta (cordone marroncino+maillon) e da lì per elementare cresta piatta si arriva alla croce di vetta. Salita in libera. Per la discesa, io ho optato per una breve doppia (15 mt) dalla prima sosta, si arrivi giusti e comodi a un terrazzino e da lì disarrampicando facilmente si arriva al passaggio della cengia che al suo inizio (scendendo o in fondo per chi sale) ha più sopra un chiodo. La cengetta è esposta, ma facile, la vera insidia è il brecciolino e alcuni appigli instabili, porre attenzione! Con ghiaccio o neve delicata… (esposizione Nord) da lì si arriva all’altra sosta (cordone verde) per calarsi fino giù al colletto bisogna avere una corda da 60 mt (calata da 30) in alternativa si disarrampica nel canalino (esposizione più solatia), sempre prestando attenzione agli appigli mobili (pochi) e al pietrisco sugli appigli (tanto…). Canale nello scendere prestare attenzione se c’è gente che sale… è difficile non far muovere qualcosa… ma c’è di peggio… Alla fine del canale conviene spostarsi tutto a sx (scendendo) rispetto dove si è saliti dove c’è la traccia (dove c’è anche sfasciume ma nasconde sotto tratti di terra dura) e si trovano, subito, sfasciumi velocissimi e divertenti (si galleggia bene) fino alla pietraia iniziale, che per fortuna è breve, prima di raccordarsi al sentiero comodo e panoramico.

Finalmente tolto un sassolino dallo scarpone… e tra l’altro gentilmente accompagnato da Gulliveriani di prim’ordine: un grazie al simpaticissimo Massimo66, che mi ha scorazzato su nelle sue valli, a Luca (che mi ha gentilmente prestato il suo cordino), a Chicco che ha gentilmente offerto alla “piola” (la prossima tocca a me!) e alle mie ginocchia che alla fine dopo kg di Voltaren, tutto sommato stavolta, non mi hanno fatto penare più di tanto…. Un saluto ragazzi alla prossima e speriamo in tempi migliori, coraggio!

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