- Accesso stradale
- Partire a camminare dal Colle della Maddalena.
Lunga risalita dapprima del conoide-pietraia alla base e poi del successivo canalone rinserrato nel fianco della montagna; evidenti tacche rosse sono presenti dall’inizio del canalone fino al colle, poi in cresta diventano molto meno evidenti e nascoste.
Dopo il primo salto roccioso della cresta (frecce rosse) passare sul lato italiano e seguire 10 metri di aerea cengia fino ad arrivare al salto finale: 20 metri un po’ più verticali dove sarebbe meglio avere le corde per ulteriore sicurezza, perlomeno in discesa. Passato il salto ci sono ancora 20 metri di sentierino in cresta e si arriva alla croce di vetta.
A scendere è bello farsi aiutare dalle colate di detriti mobili: ho notato non esser vero che nel canalone si possono far cadere pietre all’impazzata rischiando di ammazzare quelli sotto, qualsiasi piccola frana di detriti che abbiamo accidentalmente provocato si è fermata dopo pochi metri (per fortuna).
In compagnia di Andrea, e di una cordata di tre francesi che ci hanno tenuto compagnia nel tratto di cresta terminale.
Un’ultima cosa: scendendo abbiamo incontrato una coppia che voleva salire l’Oronaye. Gli amici gli avevano detto che l’Oronaye è come salire la Meja: NO! E’ decisamente più lungo arrivare in cima all’Oronaye e il tratto terminale in cresta è PD: nulla a che vedere col facile canale rinserrato della Meja (F).
Ciò detto è una montagna magnifica e la consiglio vivamente, ma va affrontata in sicurezza 🙂 ciao!