Tutto come descritto nell’itinerario aggiornato ,ci siamo fermati sotto la vetta a quota 3200 superando i 2/3 della cresta finale ma non abbiamo raggiunto la vetta perche’ questo versante (nord-ovest) e’ molto sfasciato e non presenta rocce stabili in grado di garantire un minimo di sicurezza .
Tempo di percorrenza: ore 4-5 secondo il passo, le soste e la conoscenza del percorso.
Gita decisa con l’amico Pierre per scoprire una punta nuova mai esplorata.
Il percorso non e’ mai segnato e si procede a naso e intuito prima su dossi erbosi ripidi poi su pietraie mirando al piede del ghiacciaio ormai ridotto a rivoli di acqua e ghiaccio,la neve decente inizia 200 metri sotto la cresta confinale(Francia.
Avendo io dimenticato i ramponi,abbiamo proseguito indossandone uno cadauno,la qualita’ della neve ci ha permesso di proseguire fino alla cresta finale di roccette mobili e sfasciumi.
Abbiamo deciso di continuare verso la vetta nonostante la cattiva qualita’ della roccia ed abbiamo raggiunto quota 3200 circa poi abbiamo desistito per non rischiare oltre.
Questa vetta conosciuta oggi e’ bellissima e praticabile con neve abbondante ed assestata ,sia in inverno (sci alpino ) che in primavera(racchette e ramponi) ma ora non mi sento di consigliarla per le condizioni della cresta finale ma anche per il pesantissimo avvicinamento tutto senza indicazioni ,su ripidi erbosi ed infinite pietraie.
Ovviamente nessun altro in zona ,siamo comunque soddisfatti di aver goduto una bellissima giornata calda e senza vento in un ambiente decisamente selvaggio .