
ATTREZZATURA:
1 serie di friends BD fino al n°4. Raddoppiare eventualmente qualche misura media. Corde da 60m.
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
L1- Superare il diedro fessurato ribaltandosi su una cengia erbosa inclinata. Grado 5B. 1 fix. Sosta con 2 fix e un pressione.
L2- Salire per la larga fessura che diventa camino molto profondo ristabilendosi su un comodo terrazzino sotto la gigantesca lastra. Grado 6A. 2 fix. Sosta con 2 fix.
L3- Scalare la stupenda lama (5A) risalendo il camino formato dalla gigantesca lastra fino a un terrazzino. Qui affrontare la vaga fessura sul successivo muro strapiombante (6B+), variante 2017, fino alla prima cengia. 8 fix. Sosta su albero con cordone e catena. Da qui salire brevemente (circa 25 m) la ripida cengia boscosa fino al secondo salto, dove ci si trova sotto l’evidentissima larga fessura che solca il muro giallastro.
L4- Salire il muretto (fix visibile) a sinistra di un ginepro, infilandosi successivamente nella bella e larga fessura. Grado 6A. 2 fix. Sosta in comune con “De Profundis”: 1 fix+1 spit+2 chiodi.
L5- Breve ma intenso tiro della versione 2017. Si supera la bella e larga lama fino alla seconda cengia. Grado 6B. 3 fix. Sosta su albero con cordone e catena. Da qui salire brevemente (circa 25 m) il pendio erboso a sinistra fin contro un risalto, superarlo e traversare tutto a destra tornando sulla verticale della sosta, alla base di due evidenti diedri. Quello a sinistra è di “De Profundis”. Quello a destra sbarrato in alto da un tettino è il nostro. Sosta con due fix. In partenza del diedro cordone bianco su bullone originale.
L6- Salire il diedro fin sotto al tettino, che si aggira a destra. Dopo un terrazzo salire un più facile diedro a liste orizzontali sulla faccia di destra fino allo speroncino con ginepri. Grado 6A+. 3 fix. Sosta con 2 fix.
A sinistra, oltre lo spigoletto, prosegue “De Profundis”.
Discesa:
In doppia sulla via. Da L6 a L5 (sosta su albero). Da L5 alla prima cengia. Da L3 (sosta su albero) a L1. Da L1 alla base.
Consigliata breve doppia dalla prima cengia a L3 (su alberi).
La via è stata ripristinata e rettificata in alcune parti da Luca e Matteo Enrico con Luca Brunati nei giorni 16-17-23 settembre 2017.
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