Nona (Becca di) Cresta Nord – Via Cretier

Nona (Becca di) Cresta Nord – Via Cretier
La gita
lupo-solitario
4 29/06/2015

Oggi, ho voluto regalare a me e al socio “Ste Duro” una salita d’altri tempi, di quelle che ormai godono di quell’alone di romanticismo e malinconia prerogativa di itinerari fuori dalle rotte comuni ma che un tempo allettavano anche gli alpinisti più forti. E’ il caso di questa cresta. Percorsa per la prima volta da Amilcare Cretier e compagni, un alpinista che non ha bisogno di presentazioni nonostante la sua prematura morte sulla Gran Becca tanti anni orsono…

Ma veniamo alla gita di oggi: partiti da Ponteilles (raggiungibile però tramite strada poderale con divieto di transito) abbiamo seguito il sentiero per Arpisson (segnavia 15) che con pendenza sostenuta ci ha condotto nei pressi dei casolari di Morion, proprio sotto la parete nord della Becca di Nona. Da qui abbiamo iniziato a prendere quota verso est sui pendii erbosi che scendono dalla parte iniziale della cresta. Non esiste sentiero ma si riescono a sfruttare le tracce degli animali così da rendere meno disagevole la salita. Ottimale effettuare la salita con condizioni asciutte (come oggi) onde evitare gran ravanamenti e scivoloni sull’erba olina. Raggiunta la cresta, prima parte della placca molto delicata (roccia friabile) e ahimè disseminata di muschio ed erba con praticamente nessuna possibilità di assicurarsi. Diagonale verso destra a raggiungere la dorsale, in cui sono presenti i passaggi più impegnativi con roccia migliore ma sempre da verificare. Non molte possibilità di proteggersi, tuttavia può tornare utile una piccola scelta di friend medio piccoli. Torrioni da superare sul filo di cresta con qualche bel passaggio atletico qua e là ma non sempre con roccia buona. E’ un itinerario che richiede buona fiducia nei passaggi e malizia nel muoversi su roccia non sempre solida con alcuni tratti molto esposti in cui non si deve sbagliare. Se si effettuano tiri di corda, possibilità di fare sosta sempre abbastanza facilmente su spuntoni (portare cordini lunghi). L’unico materiale trovato in loco sono un paio di chiodi (di cui uno molto vintage) sull’ultimo torrione ed un paio di cordoni.
Consiglio anche nel tratto in cresta di affrontarlo con condizioni asciutte in quanto la roccia si presenta molto lichenosa ed in caso di umidità la salita potrebbe diventare “tragica”.

Una cresta che da tempo osservavo da Aosta e che ora sentirò più vicina

Con il socio Ste Duro

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