Nona (Bec di) da Pont Saint Martin

Nona (Bec di) da Pont Saint Martin
La gita
erba-olina
4 01/04/2017
Accesso stradale
Parcheggiato a Pont Saint Martin, diverse aree park possibili

Partita a metà mattina (per impegni precedenti) da Pont Saint Martin (q.345) con l’intento di scoprire i sentieri e le mulattiere di questo lato della Valle e senza sapere dove sarei arrivata per via del maltempo previsto: la meta non era dunque il Bec di Nona, già salito più volte, ma “almeno” l’Alpe La Ciarma q. 1841 che ho effettivamente raggiunto, a prezzo, però, di una leggera pioggia, per fortuna non continua, da metà circa della discesa.
Dal centro storico di Pont si sale verso il ponte romano per la stradina sulla sin. orografica del Lys (indicazioni per Holay), al secondo tornante si prosegue diritto e poi a sx sotto un portico, la mulattiera passa vicino alla ex centrale elettrica e fuoriesce sulla strada provinciale per Gressoney, che si attraversa proseguendo su pista agricola. In breve si arriva alla strada per Ivery, dove inizia l’itinerario qui descritto.
Fino all’area protetta di Holay la segnaletica abbonda, si trova infatti anche quella dell’Electric Trail, che però prosegue contornando lo stagno. Parrebbe che, seguendola, si riesca ad arrivare a Fabiole senza percorrere l’asfaltata, stando al tracciato del trail consultato su internet; non ho tuttavia visto segnavia provenire da sx nei pressi delle condotte forzate (come indicato sulla cartina del trail) ma soltanto a dx, tra le baite di Grangia, da cui si può accedere alla mulattiera proveniente da Fabiole, abbreviando il tratto su asfalto e giungendo comunque al bivio per l’Alpe Pian de Gias. Un altro “taglio” è possibile a Susey voltando a sx nei pressi del pannello che indica la località: vi è un frammento di mulattiera che passa accanto alle case e sbuca sull’asfalto a monte dell’abitato.
Se si prosegue sull’asfalto sino alle prime case di Fabiole, come da itinerario, l’inizio del sentiero a dx è ora evidenziato dai segnavia dell’Electric Trail, lo si segue fino ad intercettare a sx la deviazione per Pian de Gias (il trail prosegue dritto), ora sbarrata da ramaglie facilmente superabili, si punta alla casa già visibile a sx dal percorso del trail e si prosegue come da descrizione. La traccia si perde un po’ appena sopra la baita, dove si volge a sx e attraversato un piccolo boschetto, si sbuca su una sterrata, poco più in alto a dx vi è l’Alpe Pian Gregnit. Si volge a sx sullo sterrato e, dopo pochi metri, a dx parte la mulattiera, ora tutta segnalata con frecce gialle, fa parte infatti del Trail 5 colli (ben vengano i trail se l’effetto è di riportare alla luce vecchi sentieri semi-abbandonati!). Quindi, fino alla q. 1528, dove ci si immette sulla poderale per l’Alpe La Ciarma, il sentiero/mulattiera è sempre segnalato e non lo si perde, anche se vi sono molte foglie sul tracciato. E’ il tratto più bello dell’itinerario, secondo me, per gli stupendi boschi in cui si dipana toccando qualche alpeggio qua e là, molto redditizio per le pendenze sempre sostenute.
Giunti alla poderale si svolta a dx, si può fare qualche taglio puntando agli alpeggi subito visibili in alto a sx, e anche oltre, dando un’occhiata alla percorribilità dei pendii (utile soprattutto in discesa), sebbene di per sé la sterrata non sia lunghissima. E’ però ancora ingombra di neve pressoché continua da q. 1650 in poi, esasperante perché molle e sfondosa e ancora tanta, ad ogni passo si va giù fino al ginocchio. Ho preferito perciò abbandonarla al tornante di q. 1745 dove parte il sentiero, non segnalato, per l’Alpe Tiombé, risalendo il pendio erboso già per buona parte pulito.
Poche nuvole e velature, cielo molto più sereno di quel che mi aspettassi, temperatura tiepida e gradevole, ma il peggioramento è stato repentino a partire dal primo pomeriggio.
Itinerario consigliabile, al momento almeno fino agli alpeggi di q. 1550 circa, posti in ottima posizione panoramica. Molto interessante la riserva di Holay e molto vario il percorso.

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