
Salendo da Champdepraz, un paio di curve prima dell’ abitato di Barbustel, si individua, in corrispondenza di un tornante, una stradina asfaltata che in breve conduce ad un fabbricato dell’ ENEL in prossimità del torrente Chalamy. Di fronte è possibile individuare il versante orientato a nord-nord-est del Bec di Nona che si presenta all’ incirca triangolare, in basso ricoperto da bosco. La linea generale dell’ itinerario qui descritto è data dal costone che delimita la sinistra orografica di detto versante, costone che si raggiunge salendo nel bosco lungo il sentiero per il rifugio Barbustel ed il lago Bianco, individuato, sia sulla carta IGC che sui pannelli indicatori del Parco dell’ Avic, col segnavia n. 4. Parcheggiata l’ auto, si prosegue lungo la strada, non più asfaltata, che costeggia la sponda sinistra orografica del torrente e raggiunge, in meno di cento metri, un ponte in ferro sullo Chalamy, noto come Pont Perrot. Attraversatelo si individua sulla sponda opposta (destra orografica) un pannello indicatore del Parco dell’ Avic (sul quale la quota del Pont Perrot è con tutta probabilità erroneamente indicata in 1200m, più verosimilmente 1130m ca.). Da qui si prosegue brevemente per la strada: al suo termine non continuare per il sentiero che costeggia lo Chalamy, ma reperire un sentiero inizialmente non molto evidente, che sale nel bosco lungo il fianco della montagna. Seguirlo, dopo venti minuti circa si perviene sulla poderale che giunge pressoché orizzontale da appena sotto l’ abitato di Barbusrtel (originando alcuni tornanti più a monte rispetto alla strada qui seguita) e prosegue verso Füsse e Gettaz. Attraversarla e continuare per una carrareccia che sale ad una baita isolata: poco prima di questa reperire, a sinistra, un sentiero ben tracciato che sale nel bosco di pino uncinato. Il sentiero, dapprima non molto ripido lo diviene progressivamente fin verso i 1750m quando scavalca filo del costone che delimita ad ovest il versante nord-nord-est del Bec di Nona. Quando il sentiero diviene orizzontale, lo si abbandona per proseguire per il costone direttiva generale dell’ itinerario. Detto costone guadagna progressivamente in pendenza e da boscoso diviene progressivamente spoglio di vegetazione. Un ultimo breve tratto, appena più ripido, conduce sulla cresta sommitale ad orientazione nord-sud, del Bec di Nona. Seguirla verso sud, aggirando sul versante ovest un primo affioramento roccioso, fino ai piedi di un tratto ripido, che di fende l’ accesso a quella, che dall’ itinerario di salita, appare essere la sommità più elevata della cresta. Lasciati gli sci sotto un grande affioramento roccioso, per il canale alla destra di questo, si perviene brevemente su detta sommità. Discesa per l’ itinerario di salita.
- Cartografia:
- IGC Ivrea Biella Bassa Valle d' Aosta
- Bibliografia:
- Guida dei Monti di Italia Emilius-Rosa dei Banchi
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