Noail (Becca) da Toules

Noail (Becca) da Toules
La gita
erba-olina
4 13/10/2019
Accesso stradale
Ok

Effettuato l’anello nella variante proposta da climbandtrek: salita per la Comba di Arpisson discesa versante Verdzignolaz. Rispetto all’itinerario inserito da titty79 c’è lo svantaggio di dover percorrere un tratto di stradina asfaltata (peraltro molto poco frequentata) per rientrare all’auto e il vantaggio di non dover fare i saliscendi del sentiero 7. Il dsl è all’incirca analogo (il GPS indicava 1670 m D+ una volta in vetta) per 15,7 km. La partenza avviene da Valpelline (q. 942), l’inizio del sentiero 5 per il Col de Fouillou è raggiungibile dal centro del paese svoltando a ds per Prailles. Oltrepassato il camping Grand Combin, si può parcheggiare proprio di fronte al ponte sul torrente Buthier, dove si trovano le paline. Il n. 5 sale subito ripido nel bosco di conifere, alterna tratti di sterrato al sentiero ed è sempre evidente fino all’alpeggio di La Verney: qui la palina sembra indicare di proseguire sulla poderale, ma non ci sono tacche gialle. Conviene allora risalire i pratoni a monte dell’alpe in direzione SE fino ad un rio in secca, lo si costeggia alzandosi gradualmente sui pascoli e in breve si trova una pista inerbita che confluisce nuovamente sulla sterrata, dove si ritrovano le frecce gialle. Dall’Alpe Porillon (q. 2016) si percorre un ultimo tratto di poderale: al suo termine vi è un piccolo spiazzo al fondo del quale su una pietra si intravede uno sbiadito segno giallo e la prosecuzione del percorso. Ci si immette così nel sentiero intervallivo 105, in alcuni punti più vago ma ben indicato sino al colle.
Continuato per la Becca stando a ds della cresta per tracce di animali e aggirando un caratteristico torrione roccioso sulla ds. Si risale poi il pendio successivo tra erba e pietre facendo più o meno un semicerchio da ds a sn (trovato gli ometti) senza arrivare al punto più alto della cresta. Ci si affaccia così su una conca da dove si vede la dorsale finale per la cima e si attraversa la pietraia alla base della cresta puntando al lato opposto della conca. Si risale poi tutta la dorsale, oppure il canale alla sua sinistra volgendo poi a ds, e si raggiunge così una anticima rocciosa a pochi metri dall’ometto di vetta.
Sentiero n. 6 di discesa sempre evidente e indicato, in alcuni punti fangoso e un po’ rovinato dal passaggio delle mucche. Specie nella parte in cui attraversa la pineta, il fondo è pietroso e irregolare, reso scivoloso dalle pigne cadute. A Verdzignolettaz poco visibili i bolli gialli del sentiero: si trovano proprio davanti alle case, bisogna lasciare la sterrata principale e scendere a sinistra. All’evidente bivio di q. 1235 occorre proseguire dritto sul n. 6A (bolli gialli illeggibili su una pietra a ds) giungendo così a Montcorvé. Da qui si volge a sn sulla stradina asfaltata e dopo aver oltrepassato un ponte si torna all’auto.
Entrambi i valloni sono molto belli, specialmente nella parte alta. I colori dell’autunno ne esaltano le forme e i contorni. I panorami dalla vetta sono splendidi, la vista spazia da vette molto conosciute (come il Velan) a meravigliose montagne poco note (come la Becca Conge). Cielo velato, poi poco per volta sempre più sereno, temperatura molto mite e gradevole.

Incontrate alcune persone all’Alpe Porillon (cacciatori? Mah!) e un delizioso cucciolo di camoscio che si è fatto fotografare a lungo. Per il resto solitudine completa. Unico neo: l’elicottero che ha effettuato innumerevoli sorvoli al Colle Viou per più di due ore, forse per il Vertical Mont Mary.

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