Neige des Ecrins (Dome de) Via Normale da Pre de Madame Carle

Neige des Ecrins (Dome de) Via Normale da Pre de Madame Carle
La gita
phantom
3 14/08/2019
Accesso stradale
parcheggio 2€

Il sentiero è autostradale e frequentatissimo, una volta arrivati al ghiacciaio, molto martoriato, tenersi tutto a destra, bisogna saltare qualche crepaccio, noi abbiamo fatto una piccola divagazione in mezzo al crepaccio un po’ avventurosa ma divertente.
Il rifugio al contrario delle attese era pieno. Parlano praticamente solo francese, e sono lentissimi a fare il conto, per il resto il rifugio è ok.
La sera prima di cena danno informazioni sul meteo, danno sereno ma con un po’ di vento. Dicono di non passare dalla normale ma più a sinistra in mezzo ai due gruppi rocciosi.
Il secondo giorno sveglia alle 3, partiamo un po’ prima delle 4, il primo tratto è un falso piano per raggiungere l’attacco della salita, perdo la traccia più volte ma seguendo la luce in lontananza di chi precede arriviamo all’attacco. Qui l’amara sorpresa c’è parecchio ghiaccio vivo e la salita è ripida, si sale dritto per dritto, la traccia non sempre è evidente, e poi slalom in mezzo ai crepacci, alcuni molto aperti e profondi, i ponti di neve per adesso tengono.
Passato questo tratto la situazione migliora arriva la luce e con facili tornanti si sale fino al lungo traverso, c’è qualche tratto ripido, ma nulla di che.
Arrivati alla Breche la terminale è aperta, per salire si va più avanti e poi si raggiunge l’intaglio in traverso. Qui il meteo va momentaneamente a buttane, le cordate che ci precedevano sono salite tutte alla Barre, noi puntiamo prima al Dome, la calotta finale è quasi tutta ghiaccio vivo e si sale dritto per dritto, fino alla cresta e poi da lì facilmente in cima, il vento è tra i 20 e i 30 km/h, fa crollare la temperatura percepita, in più le nuvole hanno oscurato il sole. Raggiungiamo la Brech per un traverso su ghiaccio vivo delicato direi, qui ci fermiamo un po’ per recuperare le forze in attesa che il meteo migliori, ma non migliorerà e così becchiamo solo un gran freddo, chi arriva dopo di noi non sale alla Barre ma tornano praticamente tutti indietro, e alla fine scoraggiati faremo così anche noi calandoci insieme ad una coppia greca, per scendere dalla Breche serve una doppia di almeno venti metri. Inutile che mezz’oretta dopo mentre scendevamo le nuvole sono sparite tutte e il vento si è calmato, in discesa la traccia è evidentissima e la neve mollando un po’ ha reso tutto più semplice, restano alcuni tratti di ghiaccio vivo un po’ delicati.
Scendendo vediamo sfrecciare davanti a noi due ragazze francesi scivolate da molto in alto, siamo i primi a raggiungerle, una è non si è fatta niente, l’altra invece è molto grave, aspettiamo l’arrivo di altre cordate e cerchiamo di chiamare aiuto, il telefono non prende mai, allora una volta arrivate altre persone scendiamo a chiedere aiuto al rifugio, per fortuna arriverà qualcuno con la radio e chiameranno prima l’elicottero. Scossi torniamo al parcheggio.

Gita molto sfortunata con il socio giuliof, siamo arrivati alla breche nel momento fossimo arrivati un po’ prima o un po’ dopo saremmo andati anche sulla Barre. La caduta delle due ragazze (17 e 19 anni) mi ha scosso parecchio e mi sta facendo riflettere.
Le condizioni attuali non sono sicuramente da F, la consiglio in questo momento solo ad alpinisti con esperienza su ghiaccio.

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