Avvicinamento lungo,ma valle molto bella. Il sentiero che passa alto sul ghiacciaio è difficile da individuare (infatti l’abbiamo percorso in discesa), il tratto di ghiacciaio prima del rifugio è comunque lunghetto ed è meglio percorrerlo attrezzati (al ritorno qualche ponte “accorciato” per i numerosi salti). Rifugio des Ecrins completo, cena con minestrone e carne con verdure fortemente speziato e riso in bianco. Colazione scarsa alle 3, bagni chiusi “perchè l’acqua è gelata” (ma un’ora prima funzionavano perfettamente..). Partiti poco dopo le 4 (la discesa dal rifugio al ghiacciaio al buio anche con l’ausilio delle lampade è un po’ un terno al lotto non avendo alcun segnavia; e c’era pure un po’ di ghiaccio), intasamento di cordate appena si inizia a salire, traccia sempre ben segnata,forte vento a raffiche,percorso che presenta pochi tratti in cui rifiatare, in cima alle 8, neve che in discesa tendeva a smollare nella traccia, ritorno lungo, ma spezzato da un’ottima omelette alle patate al Refuge du Glacier Blanc. L’accorgimento di un sacco in cui lasciare il materiale non necessario per la salita all’inizio del sentiero che sale al rifugio è basilare : al ritorno si evitano poco più di 100 metri di dislivello in più.
Gita del CAI Cameri, tredici con obiettivo Dome tutti in cima, due come programmato al Rifugio des Ecrins, che comunque da solo merita una gita per il panorama straordinario