Salito da Casellette. Ottimo grip e buoni appigli lungo tutta la via, roccia asciutta nonostante la giornata variabile e un po’ nebbiosa. Molto scivolosa e fangosa invece la parte alta del sentiero di discesa. Percorsa integralmente in libera ed in solitaria. Tutto facile da vedersi e da farsi fino al primo colpo d’occhio sulla placcona finale davanti alla quale mi fermo un attimo a ragionare, ma essendo molto lavorata la si passa agevolmente come tutto il resto a dispetto dell’apparente verticalità, idem per il successivo spuntone aguzzo che salgo fino al suo vertice per spostarmi poi a sinistra sfruttando un appoggio invisibile fino all’ultimo. Alternato scarpe basse a scarpette per i tratti più impegnativi. La vaschetta col libro di vetta è bagnata e restano solo poche pagine spappolate, l’avessi saputo avrei portato una vecchia agenda ed un sacco di plastica in cui avvolgerla. Visto nessuno sulla via, molti in cima, parlato con una coppia salita dagli Speroni. Incrociato molta gente lungo la normale percorsa per il rientro tra cui un solitario che saliva col parapendio nello zaino. Con un meteo incerto come oggi, bene ho fatto a restare in zona, scelta azzeccata.