Mottarone da Granerolo, anello

Mottarone da Granerolo, anello
La gita
giuliof
4 12/05/2013

Un mese fa il primo tentativo alla ricerca del monte Elmo e della salita al Mottarone, eravamo in 5. Ma la segnaletica carente alla partenza e la presunzione di agganciare il sentiero poco più in alto ci ha fatto imboccare un’invitante mulattiera pastorale che andava a perdersi per boschi e balze rocciose. E si, le pendici nord del Mottarone, con canaloni impervi e strette vallette è più intricato e complesso di quanto potrebbe sembrare a prima vista a chi è abituato a salirlo da Stresa o da Omegna. Individuata poi la partenza corretta, oggi ci siamo buttati sull’obbiettivo con determinazione ed abbiamo salito in successione Elmo, cima e Zughero. La salita all’Elmo era un cruccio mio e di Andrea C. che andava necessariamente colmato, trattandosi di un percorso attrezzato, rivelatosi non difficile ma nemmeno da sottovalutare. Durante la salita tenere conto che la catena è abbastanza esile se pur nuova, non è fissata agli anelli ma è libera di scorrere dentro di essi dalla base alla cima, cosa un po’ inusuale per chi è abituato alle ben più solide ferrate del nord ovest e che potrebbe rivelarsi fastidiosa se non pericolosa quando ci sono più persone. La roccia è solida, serve un minimo di braccia e direi che sono necessari imbrago e set da ferrata mentre non ho avvertito l’esigenza del casco. Per giungere alla base del torrione si percorre l’anfiteatro dello stretto vallone dove sono presenti alcuni tratti attrezzati con robusto cavo d’acciaio in prossimità di rivoli e colatoi. Nulla di nuovo per quanto riguarda la cima del Mottarone, solita confusione, sempre più auto, moto ed antenne. Proliferano le indicazioni per nuovi sentieri natura e vie di roccia. E’ stata invece molto appagante la salita al monte Zughero, punta isolata, poco frequentata e decisamente più panoramica ed interessante della principale. Al ritorno mi sono sdraiato sul tavolo di pietra presso l’Alpe Colma dove ho dimenticato il telefonino, giunto all’auto ed accortomi della mancanza, sono risalito velocemente a riprenderlo, “vincendo” così altri 600 metri di dislivello! Un grazie ai soci di gita: Andrea C. col quale ho condiviso la parte più ghiotta ma ancor di più a Giuliano ed Andrea T. che ci hanno pazientemente monitorato dal poggio panoramico raggiunto coi bolli rossi ed atteso pazientemente il nostro ritorno prima di proseguire tutti insieme per la cima.

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