Morfreid (Monte), Monte Cialmassa, Cima delle Serre da Elva, anello per il Colle della Bicocca e Colle di Sampeyre

Morfreid (Monte), Monte Cialmassa, Cima delle Serre da Elva, anello per il Colle della Bicocca e Colle di Sampeyre
La gita
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4 21/11/2015
Accesso stradale
arrivati in auto a quota 2050 m sulla strada per il Colle di Sampeyre, poi ghiaccio e impossibile proseguire

Oggi la meta e le ambizioni erano ben diverse, ma a volte la realtà è diversa da come uno la desidera, e ci sono le giornate no da mettere in conto, che ogni tanto purtroppo capitano. L’idea iniziale era quella di salire il Monte Camoscere da Campiglione e dalla Valle Maira, poi durante il viaggio di avvicinamento e consultandomi con i compagni di gita è prevalsa la via alternativa di salire dal Colle di Sampeyre e da qui il sentiero che sale a mezza costa verso il Pelvo prima e il Lago Camoscere poi. Noi non siamo quindi partiti da Elva come descritto nella relazione di Andrea. Siamo saliti dalla Valle Varaita per accorciare un poco l’avvicinamento stradale, ma la strada per il Colle di Sampeyre era innevata già intorno ai 2000/2030 m di quota, la mia auto aveva le termiche e siamo arrivati a circa 2100 m poi il ghiaccio ha fermato l’auto. Per salire al Colle di Sampeyre abbiamo impiegato una mezz’ora circa su strada innevata, o meglio ghiacciata. Arrivati al Colle di Sampeyre abbiamo notato che la strada che saliva da Elva era pulita quasi completamente e si arrivava senza problemi al Colle, qui ho capito che avevamo già fatto la prima cappella di giornata. Siamo saliti lungo la stradina sterrata verso il Colle della Bicocca, pulita e sgombra di neve, ma abbastanza monotona. Il cielo era abbastanza nuvoloso, con le cime in parte coperte dalle nuvole, vento forte e con neve fresca caduta nella notte dai 2200 m in su che non mi piaceva per niente. Oggi dopo circa 1 ora di cammino ho capito anche di non essere per niente in forma, ero stranamente fiacco e mollo come raramente mi è capitato in precedenza, infatti il mio passo era piuttosto lento, pure troppo oggi, anche un ottantenne avrebbe fatto meglio di me, veramente un disastro, sembravo un paralitico che camminava per forza d’inerzia. Arrivati poco sopra il Colle della Bicocca e pestando circa 10 cm di neve fresca mi sono reso conto che oggi non sarei arrivato da nessuna parte e ho deciso di fermarmi qui. Anche i miei compagni di gita, considerando sia le condizioni del terreno, il meteo non ottimale e i tempi di salita ancora lunghi, e dovendo rientrare a casa in serata ad un’ora decente hanno deciso di rinunciare alla salita del Monte Camoscere. Che fare ora? rientriamo senza aver combinato nulla o si trova una meta di ripiego? Guardando la cartina e cosa avevamo a portata di mano, dopo una consultazione tra di noi, avendo scartato il Bric Rutund, ci siamo orientati sul Morfreid. Siamo saliti dal Colle della Bicocca lungo il filo del costolone Est, trovando poca neve, solo dalla quota 2407 m alla cima del Morfreid era presente una decina di cm di neve dura, ma si poteva evitare e siamo arrivati in cima senza utilizzare i ramponi che avevamo nello zaino. Gita di ripiego, ma piacevole e almeno siamo riusciti a salire una cima e dare un senso una giornata no (almeno per quanto riguarda). Fortunatamente il vento è calato e siamo riusciti a vedere qualcosa, anzi il panorama è stato piuttosto ampio e godibile. In discesa abbiamo proseguito lungo il crinale fino alla Cima delle Serre, poi siamo scesi lungo il pendio erboso fino a riprendere la strada e da qui rientrati al punto dove avevamo lasciato l’auto. In salita, dal punto dove abbiamo lasciato l’auto alla cima del Morfreid a me sono servite 4 ore….fare di peggio sarebbe stato difficile onestamente, io sarò anche lento ma oggi ho toccato davvero il fondo, staccato di quasi mezz’ora dai miei compagni di gita che pure mi aspettavano! La seconda cappella di giornata è stata quella di aver sbagliato anche il versante di salita e di non essere invece saliti da Campiglione come invece avevo previsto inizialmente, infatti la stradina che con i suoi saliscendi non prende mai un metro di quota è lunga, monotona e non ha nulla di interessante, se non il panorama che si può ammirare. Era molto meglio fare più dislivello e avere più ore di cammino che salire (??) da questo itinerario che secondo me non merita di essere preso in considerazione! Errori di valutazione che a volte si pagano, ma anche dagli errori si può trarre qualche utile insegnamento. Le condizioni per salire su queste cime sono ancora abbastanza favorevoli, salvo nuove nevicate, sopratutto lungo i versanti meridionali, Marchisa, Pelvo e Camoscere sono ancora fattibili senza sci o ciaspole

Gita fatta in giornata da Genova, in compagnia di Davide, Maria Carla e Chiara. Ho messo le quattro stelle per la bellezza del paesaggio e per aver raggiunto una cima, poi per il resto….giornata da dimenticare, ma per quanto mi riguarda ovviamente. Meno male che giornate come queste capitano raramente, altrimenti sarebbe meglio rimanere a casa.

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