- Accesso stradale
- Ok
Dal Dado di Vallanta siamo scesi al Colletto Pensa con due doppie, la prima su sosta a spit, la seconda su fettuccia nuova in loco (una guida locale, incontrata il giorno seguente, ha detto esserci una sosta a spit leggermente spostata sulla sinistra).
Abbiamo attaccato il primo torrione leggermente sulla destra dello spigolo guadagnando un comodo terrazzo, anziché risalire la placca poco invitante, siamo scesi leggermente a destra in diagonale entrando nel marcato camino e sostando all’interno di esso con un cordino attorno a un masso (attenzione alle lavatrici in bilico, una l’abbiamo involontariamente tirata giù). Superato un breve passo su placca improteggibile e molto esposto, si vince uno spigoletto strapiombante e si rientra nel marcato camino inizale, uscendo a destra su una spalla. Da questo punto non ce la siamo sentita di salire gli ultimi 5 metri per la cima vera e propria; la stessa guida locale menzionata a inizio commento, ci ha spiegato esserci un breve boulder improteggibile di 6a. Abbiamo quindi fatto una corta calata su una fettuccia recuperata poco sotto per scendere lo spigolo E, che tanto facile da disarrampicare non ci è sembrato; infine siamo giunti alla forcella che separa dal torrione centrale con una successiva breve calata (chiodo e cordini in loco).
Dall’intaglio siamo risaliti verticalmente superando un muro (molti appigli ma da verificare), piegando al suo termine a sinistra ed entrando in un colatoio, poi più facilmente in cima. Scesi alla forcella successiva tramite lo spigolo N, abbiamo infine rimontato l’ultimo torrione per un breve camino, fino a quando è stato possibile spostarsi a sinistra per prendere lo spigolo NO. Ridiscesi dal medesimo spigolo siamo giunti al Passo Perotti. Ormai senza più difficoltà di sorta abbiamo raggiunto Punta Nizza e successivamente Punta Trieste.
Corretta la tempistica per la traversata fornita in relazione.
Usciti sul Monviso al tramonto, come da accordi, ci fermiamo per la notte. Un brutto temporale poco distante, avvicinatosi un pò troppo, ci fa preoccupare verso l’1; in procinto di scappare, nuovamente il cielo torna sereno con la stessa velocità cui si era coperto minaccioso, convincendoci definitivamente a restare dove siamo.
Al mattino alba sensazionale, emozioni uniche.
Discesa senza problemi e rientro a Castello in tarda mattinata.
Esperienza bellissima in compagnia di Francesco.