Tutto asciutto nonostante le recenti piogge, grazie all’esposizione ovest molto favorevole. Attrezzatura perfetta. Avvicinamento su comoda sterrata dai lunghi tornanti. Partenza facile su leggero strapiombo ma dal primo ponte tibetano comincia il bello. Esposizione pazzesca e ponti ballerini rendono l’esperienza davvero molto adrenalinica: chi provasse disagio nei primi metri del ponte eviti di proseguire. Se non fosse che il percorso è molto breve (primo ponte, cengia, secondo ponte e sei fuori), questo ambiente non avrebbe nulla da invidiare ai più rinomati parchi ferrate come quelli di Aussois o di Casto. Proseguito fino in cima al Monte Orfano, che essendo boscosa, non ha nulla da aggiungere come panorama. Interessanti dettagli qua e là tra i resti della Linea Cadorna. Discesa diretta dal sentiero 3 con vegetazione rigogliosa che tende a chiudere, ma per il momento si passa ancora. Tale sentiero è chiuso da un’ordinanza ma lo si scopre solo a cose fatte in quanto nella parte superiore non vi è nessuna indicazione: questa dovrebbe essere visibile al termine della ferrata e non solo alla partenza del sentiero in basso. Allego traccia del giro fatto.