Le condizioni non erano ottimali, neve inconsistente e nessuna traccia hanno reso molto impegnativa questa via già di per sè non semplice. Nel canale iniziale la neve era sfondosa
ma non ha creato problemi se non il “mazzo” per tracciare, mentre il traverso era molto delicato,
con tanta neve solo appoggiata provvisoriamente alla roccia, comunque superato senza problemi.
Il tiro precedente, cioè il primo è su roccia e poca neve gelata. Dopo il traverso i tiri sono su neve
solo a tratti portante e roccette, ma ognuno diverso dall’altro come tipo di progressione, molto bello questo… superato bene il passaggio del masso incastrato mancavano i pochi metri verticali dell’uscita e sembrava ormai fatta ma abbiamo avuto una simpatica sorpresa. Quello che sembrava un bel muro si è rivelato una cornice di neve riportata dal vento e ci siamo trovati a dover superare tre metri verticali di farina pura, nessuna presa da ramponi e picche e alla base una sorta di ponte copriva con un
leggero strato un profondo buco tra le rocce, evitato per un pelo da Gian. Abbiamo tribolato di più lì che su tutta la via, soprattutto io come al solito… Comunque gran soddisfazione per aver fatto questa via, da non affrontare alla leggera per più motivi.
Si trovano lungo il percorso alcuni spit e alcuni chiodi, usato una corda singola da 40, una serie di nut e di friends, molto utili i rinvii lunghi perchè spesso i chiodi si trovano sulla roccia piuttosto in alto.
La soddisfazione per aver fatto la Biancardi è enorme, ma di questo devo solo ringraziare Gian, affidabile e capace primo di cordata che se la sbroglia in ogni situazione.