Mongioie (Monte) da Pian Marchisio

Gita ideale per giornate terse e fresche. Freddo alla partenza ore 9:00 (pozzanghere gelate alla partenza alla Porta Marchisio 1624 m) perchè valle ancora in ombra. Tratto di strada sterrata non troppo noioso a parte il passaggio di vari mezzi autorizzati (bergè + rifugio) fino al Gias Gruppetti, dove occorre proseguire al centro del vallone. Al fondo del pianoro oggi ricoperto di letame si trova la palina che indica Monte Mongioie 2h30 e si vede un sentiero con qualche bollo rosso che continua a tenersi al centro della appena accennata gola (fango) fino a raggiungere un altro piccolo piano erboso al fondo del quale c’è un’altra palina indicante la meta (oggi la freccia era posata a terra) verso sinistra. Dopo un diagonale ascendente verso sx si curva decisamente a dx imboccando un bel corridoio racchiuso tra piccole paretine rocciose di 2-3 metri e si attraversa lungamente in piano, con brevi tratti persino in discesa. Ad un certo punto si lascia la traccia nell’erba che prosegue ancora in piano e si comincia a salire serpeggiando tra le rocce e imboccando un ripido ma elementare canalino, dopo il quale finalmente si riprende a sinistra, si raggiunge un colletto che da’ su un pianoro, si risale la dorsale verso le colme (panettone erboso) da cui si scende al bocchino delle scaglie e si percorre l’evidente sentiero che taglia gli ampi pendii nord della rocca Garbo e finalmente il pendio finale del Mongioie. Mai perdere i segni rossi (alcuni sbiaditi, altri più recenti) e gli ometti (cosa credo facile in caso di nebbia, noi li abbiamo persi solo una volta in discesa con visibilità perfetta!).

Gita stupenda per il panorama anche verso il mare ma soprattutto per l’ambiente carsico che si attraversa lungo un percorso assolutamente contro-intuitivo che ad ogni svolta da’ una sensazione di scoperta ed esplorazione. Il tutto condiviso col fratellino Angelo, oggi un po’ asmatico.