
Dettagli
- Dislivello (m)
- 1200
- Quota partenza (m)
- 730
- Quota vetta/quota (m)
- 1882
- Esposizione
- Sud-Est
- Grado
- EE
Località di partenza Punti d'appoggio
Dal Santuario si può salire lungo la stradina asfaltata al servizio di alcune casette e di una stalla ( loc. Bueleo ) . 500 metri dopo la stalla , con strada diventata sterrata , si raggiungono un paio di case di pietra in un tornante . Qui si deve abbandonare la strada ( che entra nel bosco ) e ci si inerpica lungo una traccia poco visibile a destra cercando di restare nei pressi del costone . Evitando i folti cespugli si giunge presto ad un paio di ruderi e si prosegue la salita puntando verso sinistra . Più in alto si entra nel bosco ed il sentiero diventa più evidente , compiendo un lungo traverso sempre a sinistra , fino ad uscire dagli alberi ed a raggiungere altri ruderi e poi una vecchia teleferica . Il proseguimento , pur con traccia poco visibile , è abbastanza logico : si continua sull’ erbosa dorsale e si arriva alle rovine della chiesina di San Salvatore , proprio sotto al Monte Prearba . Si può raggiungere la cima ( 1446 m. – stele di legno ) salendo diretti tra l’ erba . Da qui appare chiaramente il lungo ed ondulato crinale verso il Monega . Si continua passando spesso nei pressi di recinti per il bestiame , si tocca l’ anonimo Monte Bisciaire ( 1518 m.) e con uno strappo si arriva al Passo Pian Latte ( 1764 m.) dove troviamo la sterrata che collega il Passo della Mezzaluna con il Colle del Garezzo . La si attraversa , continuando sulla dorsale ed in pochi minuti si giunge sulla panoramica cima del Monte Monega ( 1882 m. ). Tornando indietro , è possibile aggirare a sud le cime del Bisciaire e del Prearba , seguendo una traccia che si mantiene una cinquantina di metri sotto la dorsale e conduce alle rovine di San Salvatore . Proseguendo la discesa , arrivati ai ruderi sotto la teleferica , è consigliabile continuare dritti seguendo un sentiero abbastanza evidente , che entra nel bosco , segnato con tanti fiocchi bianchi sugli alberi . Il tracciato è sempre più evidente , a tratti è una vecchia mulattiera a gradoni ed è palese che qualcuno cerca di tenerlo in ordine . La discesa è lunga ma facile , si incontano diversi ruderi in pietra e , alla fine , un po’ sopra a Rezzo , si incrocia una stradina sterrata . La si imbocca verso destra e , in una decina di minuti , con un po’ di salita , ci conduce esattamente al Santuario .
- Storico:
- Molto bello il Santuario della Madonna Bambina , visitabile gratuitamente nei fine settimana , con il suo ciclo di affreschi cinquecenteschi . A fianco c' è anche un agriturismo .
20/06/2020
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