Saliti in giornata da Molera. Il sentiero sale rapido e non fa perdere tempo, un po’ chiuso dalla vegetazione in alcuni punti (è possibile prendere una variante meno diretta ma più pulita, vedi bacheca in legno accanto a dove si lascia l’auto). Non ci sono nevai residui da nessuna parte. La cresta è facilmente percorribile con la relazione che si trova qui su Gulliver. Roccia nel complesso da buona a ottima. Ci si protegge facilmente con friend dallo 0.2 al 2 BD e con alcune fettucce (consigliati rinvii allungabili). Sufficiente una corda intera da 40m. Percorsa tutta in conserva protetta e/o a corda corta in due ore e mezza. Unico punto in cui prestare qualche attenzione in più è il traverso sulla cengia (roccia più scivolosa e tratto più esposto della salita) e sulla placca da salire appena dopo il canale col masso incastrato (proteggibilità non proprio ottima per i primi 4-5 metri). Ricordo che col traverso si devono attraversare due canali: il secondo è quello col masso incastrato, con l’evidente discesa di pochi metri prima di ricominciare a salire sulla placca suddetta.
Normale di discesa con alcuni tratti dove prestare ancora un po’ di attenzione, il percorso è tortuoso ma i segni sulle rocce sono evidenti, sconsigliata con nebbia fitta o pioggia. Oggi almeno una decina di persone su questa cresta, numerosi stambecchi al Passo dell’Ometto!
con Aline, Steu e Elisa “diabolica”.