Mionda (Punta della) dall’Alpe Losa per il Vallone di Codebiollo

Mionda (Punta della) dall’Alpe Losa per il Vallone di Codebiollo
La gita
gianni-savoia
5 01/08/2020
Accesso stradale
Parcheggiato un km. circa prima di Alpe Losa. Fin qui fondo discreto poi qualche dissesto.
Traccia GPX

Sono partito circa un chilometro prima dell’Alpe Losa.
Il sentiero è abbastanza ben segnato anche se i passaggi di persone sono evidentemente pochi. Dopo il bivio quota 1.920 si perde ogni segno di passaggio e ogni segnalazione, ma la descrizione è più che corretta e l’itinerario logico. In sostanza si sale il vallone sino a quota 2.300 per poi girare a sinistra in una serie di evidenti valloncelli. La cresta dall’ultimo colletto è un po’ esposta a tratti ma mai difficile.
Giunto in vetta pareva brutto non fare un visita di cortesia al vicino Giavino che ho raggiunto in un quarto d’ora senza problemi. Panorama notevole, vale la deviazione.
Tornato alla Mionda ho ripercorso la cresta in discesa sino al colletto e da qui ho deciso di fare un anello verso la Verdassa. Sono quindi sceso verso ovest su pendii sostenuti ma non difficili tendendo gradatamente verso destra. Attenzione se si scende da qui a non farsi attirare a voler raggiungere direttamente il lago, infatti la parte sx. orografica è sbarrata da cospicui salti nella parte bassa.
Senza raggiungere i colli sono quindi salito sul versante opposto per prati e rocce montonate verso l’evidente e pianeggiante elevazione (mt. 2701) di Pian Talorno da cui si ha un bellissimo colpo d’occhio sulla parte alta del vallone di Canaussa. Ridisceso per pochi minuti, ho individuato un ripido canale erboso che permette di superare la prima parte della discesa sulla dx. orografica verso il lago. Dopo, senza più difficoltà ci si destreggia fra prati e roccioni montonati sino al lago stesso dove si ritrovano le segnalazioni del sentiero che vi giunge.
Da qui seguendo le segnalazioni si torna al bivio 1.920 e per sentiero via via più tracciato si fa ritorno a valle.

Bellissimo itinerario, dal corretto ingaggio e dalle splendide vedute. Nella parte alta visto parecchi camosci e ungulati vari.
Notevole la fioritura di genziana punctata.
Con l’aggiunta del Giavino e di Pian Talorno, il dislivello supera i 2.000 metri ed è quindi meglio scegliere giornate lunghe perché su questi terreni è ben difficile muoversi velocemente.
Lascio traccia gps del giro.
Solitudine assicurata.

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