- Accesso stradale
- ottimo
Se non fosse per l’ingannevole brevissimo avvicinamento sarebbe quasi da considerarsi una via di montagna(ben più difficile e complessa che la vicina via De Albertis, che ho fatto più volte). E’ sconsigliato scendere in doppia per il rischio (effettivo) di caduta pietre (una sul naso e un’altra sul casco, senza danni, in salita). Appigli da verificare sempre: nel diedro mi è partito un appoggio sotto il piede e mi sono ferito ad una mano nel tentativo di stare su. Poi si ritiene di scalare sempre all’ombra su questa parete, ma abbiamo attaccato alle 8,30 in pieno sole e ci siamo rimasti fin quasi alle 13, quindi molto caldo in questi giorni. Consiglierei di portarsi occhiali da sole per la terra continua che arriva negli occhi quando si guarda in alto. I tiri di 5C del diedro sono ben più seri dei 5B finali, senza confronto. Ritengo che il sentiero alto, che porta al rifugio 3° Alpini, sia un pò assurdo: bisognerebbe che qualche volonteroso segnasse il traverso, nel bosco, che supera li Spigolo Grigio e che poi con una doppia (30-40 mt.) ti riporta alla base della parete. L’ho fatta altre volte tempo fa e mi è parsa più logica e breve. Comunque tanto di cappello a Guido Rossa, una bella via che almeno una volta tutti dovrebbero fare.
Grazie a Livio che mi ha tirato quasi tutti i tiri (a parte tre) e che mi ha consentito di arrivare in cima.