Matto (Monte, Cima Est) da Sant’Anna, traversata a Terme di Valdieri per il Passo di Cabrera

Matto (Monte, Cima Est) da Sant’Anna, traversata a Terme di Valdieri per il Passo di Cabrera
La gita
axlsandro
4 08/08/2021
Accesso stradale
Strada da s Anna alle terme tutta riasfaltata

Una quarantina di km di spostamento, 2300 m di dislivello per questo tracciato , percorso in senso orario,, parola d’ordine : scarpe comode! Partenza poco fuori le terme intorno alle 5( alle 10 in vetta). il primo bivio verso il colle Valmiana si trova poco prima del pianoro del Valasco all’altezza della prima cascata, si può salire per sentiero trascurando i tornanti della sterrata senza rischiare di saltarlo. Il bivio al passo Cabrera non è indicato si prende a destra del grosso omino tacche bianco rosse fresche, prestare attenzione un paio di passaggi in discesa un po’ insidiosi.
Dal passo sulla destra le tacche blu nel primo tratto sono piuttosto sbiadite , si sale un po’ a intuito aiutandosi in alcuni punti con le mani una volta usciti dalla parte più ripida tacche fresche e omini in abbondanza portano fino in vetta. Paesaggio surreale in questa parte , dove le rocce immacolate e piccoli specchi d’acqua sembrano esser appena uscite dal ghiaccio. In ombra tutta la prima parte di gita con vento freddo e temperature in alto intorno allo zero Eterna la discesa a S Anna , finita la pietraia si scende con pendenze che ricordano il Po tra Ferrara e Comacchio.

Non ero mai stato sul Monte matto , solo un tentativo fallito causa maltempo qualche anno fa, posso dire di non esserci stato neanche questa volta , visto che le intenzioni erano di salire anche la cima centrale che è a tutti gli effetti la vera vetta. Qualcosa però non è andato, non mi ero portato la corda pensando che avrei valutato poi sul posto se affrontare il passaggio di III o lasciar perdere , il problema non si è posto io e la cengia non ci siamo capiti, non l’ho trovata o se era lei l’ho trovata abbastanza insidiosa e detritica, per espiare la colpa di non aver voluto morire sfrecallato , ho quindi pensato di morire di fatica chiudendo l’anello risalendo alle terme in autonomia. Montagna iconica visibile con il suo originale profilo ed in coppia con l’Argentera da tutta la pianura e più o meno da qualsiasi vetta della provincia, quindi dalla vetta vista tra le più incredibili , dal Rosa al Gran paradiso Monte Bianco, Viso , barre de Ecrins, via via fino al mare; montagna che invece si nasconde per la quasi interezza dell’itinerario. Cartellonistica a tratti bizzarra, es. al passo Cabrera ( mai menzionato sugli altri cartelli) si trova una palina con inicazioni unidirezionali come se uno arrivato lì non avesse altra possibilità di tornare indietro e avesse bisogno di sapere come si fa. In Salita incontrato solo due camosci e numerosi stambecchi. Oggi da solo, un saluto alla simpatica ricciolina di Borgo incontrata in cima alla est e alla sua prima vetta in solitaria.

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