Marta (Cima e Balcone di) da Colla Melosa, anello per i Monti Grai e Ceriana

Marta (Cima e Balcone di) da Colla Melosa, anello per i Monti Grai e Ceriana
La gita
ste_6962
4 15/04/2018
Accesso stradale
strada asfaltata con parecchie buche e tratti dissestati per arrivare al Colle della Melosa
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
1500

partiti dal Colle della Melosa alle 8.30 con cielo nuvoloso ma con visibilità buona, messe subito le ciaspole, all’inizio del sentiero che porta al Rifugio del Monte Grai. Noi abbiamo seguito il sentiero estivo che sale al Rifugio Grai, evitando la strada militare troppo innevata e con alcuni pendii a rischio. Fin dall’inizio molta neve, 70/80 cm già a 1600 metri di quota, neve molto bagnata e pesante, fortunatamente ieri sono passati tre ciaspolatori che hanno battuto traccia fino alla Cima di Marta (la nostra meta odierna). Seguita la traccia lungo il sentiero, abbiamo dovuto ribatterla in buona parte, in alcuni tratti si sfondava, in altri si riusciva a passare decentemente. In poco più di 1 siamo arrivati al Rifugio del Monte Grai, poi, abbandonata la traccia che scendeva alla Sella d’Agnaira, ci siamo inerpicati sul ripido pendio soprastante il rifugio, e su neve finalmente portante, con varie serpentine abbiamo raggunto la vetta del Monte Grai, prima cima di giornata. Per salire al Grai, nessuna traccia esistente, il pendio finale era quasi da ramponi! Dopo una breve sosta in vetta al Grai, proseguendo lungo il crinale che in alcuni punti diventava un po aereo e con alcune cornici, prima aggirando il boscoso Monte Ceriana sulla destra lungo la stradina militare, abbiamo ritrovato la traccia, seguita in piano e con alcuni saliscendi fino a raggiungere un ampio pianoro con alcune casermette diroccate. Da qui, seguendo l’ampio crinale e la traccia presente siamo giunti in vetta alla Cima di Marta, su neve primaverile, ma dalla tenuta tutto sommato accettabile. Fuori dalla traccia era quasi impossibile muoversi, sono ancora presenti oltre 2 metri di neve, complessivamente è stata faticosa, ma siamo stati ripagati dal piacevole contesto ambientale e dal panorama, anche se un po’ limitato dalle nuvole circostanti. A noi sono servite 4 ore di salita dal Colle della Melosa alla cima, escluse le soste. Dopo 30 minuti di sosta siamo scesi seguendo a ritroso la traccia di salita fino alla sella sotto il Monte Grai, da qui seguendo le tracce dei precedenti salitori abbiamo traversato prima un boschetto e poi un pendio non del tutto sicuro raggiungendo la Sella d’Agnaira. Dalla sella una breve rampa ci ha riportati sulla stradina militare, seguita in salita fino al bivio sotto il Rifugio Grai, e da qui riprese le tracce seguite in salita rientrando al Colle della Melosa. Complessivamente una bella gita, anche se la neve non era certamente delle migliori e fatta con meteo molto variabile, nuvoloso, pioggia, nevicata, schiarite e poi nuovamente nevicata e vento quasi costante, ma è stata anche un buon allenamento.

Gita fatta in giornata, con le condizioni attuali dell’innevamento e il rischio 3 marcato su quasi tutti i settori delle Alpi Occidentali per stavolta abbiamo limitato le pretese e siamo andati sul sicuro, scegliendo adeguatamente il percorso e le montagne da salire, queste cime (Pietravecchia, Grai, Cima e Balcone di Marta) si prestano ad essere salite anche in condizioni di abbondante innevamento. Oggi in compagnia di Anna Maria e Maria Carla, che saluto e ringrazio per l’ottima compagnia come sempre! Ben poche persone incontrate oggi, tre scialpinisti di Bordighera (tra i quali l’amico Claudio che ho rivisto con grande piacere!) e due ciaspolatori solitari, saliti solamente sul Monte Grai.

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