Manse (Cima delle) o Tete de Villadel e Tete Platasse da le Pontet

Manse (Cima delle) o Tete de Villadel e Tete Platasse da le Pontet
La gita
pedrito
3 07/01/2023
Accesso stradale
Ottimo
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo portante
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2000

Ed eccoci a salire l’ultima punta che mi mancava della zona, condizioni come già scritto da tutti da Aprile andiamo al tecnico:
1. Partito un po’ dopo l’attacco classico (rampa innevata sulla strada, sempre dx idrografica), da qua seguito bella traccia (sentiero estivo, non seguire la traccia che sale a bordo torrente – passando per una croce – fatta al ritorno: orrendo marcione fra fango neve e pietre…) ben battuta su neve marmorea al mattino, che poi nei primo pomeriggio è diventata bella marcetta rinvenuta. Sembra quasi impossibile ma si traversano, per ora, pochissime zone scoperte (aggirabili) di qualche metro.
2. Alla strettoia e imbocco del vallone essendo in ombra, traccia marmorea, che non ha mollato neanche in discesa (prende solo nel pomeriggio) e fuori bella crosta da rigelo portante.
3. nel vallone preso traccia a dx (salendo) più dolce e panoramica che attraversa alla base dei vari canaletti dell’ Auguille de Oronaye (con la neve di oggi nessun rischio nivologico) e con traverso si congiunge alla traccia principale nella conchetta finale
4. Salita al Colle del Villadel non praticabile (vedi foto) per mancanza di neve, si sale su ottima traccia ghiacciata sul ripido pendio finale alla sua sx (ramponi molto consigliati, lasciare tranquillamente la ciaspole alla base)
5. Cresta su neve farinosa e mista a trasformata fra le due punte (vento molto forte in punta come da previsione meteo che mi ha accompagnato per parte della discesa).
Per la discesa: (dopo lunga e attenta valutazione) non avendo la picca e addosso un paio di vecchi ramponi di alluminio un po’ consumati e con anti-zoccolo vecchissimo…, un po’ a malincuore ho abbandonato le velleità di scendere dritto per dritto (neve marcetta su fondo duro/ghiacciato ottima per gli ski) e sono sceso in totale tranquillità e quasi solitudine sulla traccia di salita ancora poco zoccolosa, dopo aver aspettato che tutti gli scialpinsiti scendessero. Recuperate le ciaspe ritornando sulla traccia di salita tagliando un po’ dove possibile su crosta portante un po’ marcetta, ma molto veloce: complessivamente discesa (soprattutto di questi tempi) decisamente assai piacevole.

Personalmente dato il tipo di itinerario consiglio di portarsi appresso i ramponi, visto il rigelo portentoso e il pendio che trasforma (expo) molto in fretta, ciaspe a mio avviso fondamentali per il rientro, ma anche per l’andata, per il grip e l’evitare soprattutto il ritorno gli “sciagurati”sfondamenti sulla traccia… (no comment)
Un caro saluto allo scialpinista di Roburent e i suoi amici Liguri, con cui si è condivisa l’ultima parte di salita e a gli amici del Gulliveriano “Fufone” con cui si è scambiato qualche chiacchiera mentre scendevano e loro risalivano, ovviamente un saluto alle numerose persone incontrate, ma tutti ben distribuiti sugli itinerari della zona, che per ora sono ancora tutti fattibili seppur abbastanza al limite. Meteo strepitoso, tantissima gente (metà Cuneo e Liguria 🙂 ), ma le evidenti condizioni nivologiche giustificano la massicia presenza
Buone gite e Buona Pasqua a tutti :-).. ops scusate Auguri!

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