Maniglia (Monte) da Sant’Anna

Maniglia (Monte) da Sant’Anna
La gita
giovanni68
5 21/05/2016
Osservazioni
Osservato fratture nel manto
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Quota neve m
2300

Questa volta (vedi gita precedente) ce l’abbiamo fatta! Giornata magnifica, itinerario spettacolare e solitario senza un incontro. Almeno per noi, l'”estremo” in racchette da neve, o poco ci manca. Partiti alle 6.00 (col caldo di maggio, meglio partire anche prima piuttosto che dopo), arrivati in vetta poco prima delle 11.00. Prime lingue di neve nelle Barricate. Usati i ramponi sulla lingua d’uscita dalle Barricate un po’ dopo il primo roccione. Calzate le racchette poco sopra l’alpe di quota 2.360. Non abbiamo ritenuto prudente seguire il fondo del vallone, preferendo tagliare a mezza costa, in moderata salita, fino a poco sopra le grange dell’Autaret. Da questo punto (2.500-2.600 m.) abbiamo raggiunto il colletto nevoso a Sud della Bassa di Terrarossa vera e propria con un ampio giro sotto il colle di Bellino, in verità non proprio comodo per via dei valloncelli che bisogna attraversare: se l’innevamento lo consente è forse meglio salire direttamente il ripido pendio, o (come suggeriscono altri itinerari) fare il giro a una quota più alta della nostra. Anche facendo il giro, comunque, il tratto che precede il colletto nevoso è piuttosto ripido. Dopo il colletto abbiamo aggirato la “piccola cima nevosa” sul versante di Val Maira. Meno “severo” del previsto il rimanente tratto di cresta. Sulla vita del ritorno abbiamo disceso direttamente il colletto nevoso con i ramponi. Sul lungo traverso fra le grange dell’Autaret e l’alpe a quota 2.360, viste le tracce di alcune piccole valanghe e sentiti numerosi, piccoli assestamenti sotto i nostri passi: tratto da percorrere con prudenza, come del resto il pendio sotto il colletto nevoso. Sempre al ritorno, uscendo dalle Barricate ai limiti di pian Ceiol, per via del disgelo abbiamo potuto riattraversare il torrente delle stesse Barricate solo poco a monte del sentiero, su una lingua nevosa. Ingrossato anche il torrente che, poco oltre, scende dal vallone di Ciabriera: qui per trovare dei sassi (abbastanza) comodi per il passaggio abbiamo dovuto risalire la corrente per una cinquantina di metri.

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