Maledia (Cima della) da San Giacomo

Maledia (Cima della) da San Giacomo
La gita
matte978
5 04/05/2008
Accesso stradale
strada libera fino a San Giacomo
Osservazioni
Nessuno
Quota neve m
1600

Gita effettuata in due giorni con pernottamento nel pulito locale invernale del rif. Pagarì. Effettuata la TRAVERSATA DEI GHIACCIAI DEL GELAS cui inserisco relazione (scusate ma è un po’ lunga ma spero utile per molti)
1° giorno: dal parcheggio di San Giacomo d’Entracque (1213) si seguono le indicazioni per il Rif. Pagarì che conducono, lungo una comoda strada sterrata entro il Vallone di Moncolomb. Superando alcuni alpeggi si giunge in circa 1.15 h presso il torrente che si supera su una passerella vicino i resti del Gias Colomb (1444). Giunti quindi sulla sx orografica si prosegue ancora in falso piano lungo la sponda sx superando una strettoia con guado e giungendo nei pressi del pianoro del Gias Peirabroc (1570 ca.) da dove, abbandonato il fondo del vallone, si prende a salire più decisamente fra affioramenti rocciosi, lasciando quasi subito alla ns dx il bivio per il Biv. Moncalieri ed il Vallone di Pantacreus. Si punta così al vasto piano inclinato soprastante, dove si trova il Gias del Muraion sottano (1843) e da dove è ben visibile il passaggio del Passo Sottano del Muraion (2050) dove occorre prestare attenzione in caso di abbondante innevamento e dove è possibile dover togliere gli sci. Superato con qualche cautela il passaggio si perviene nel bacino glaciale compreso fra il Caire Muraion ed il Monte Clapier, nei pressi del Gias del Muraion soprano (2090). Senza attraversare il vallone per portarsi alla base delle evidenti morene del ghiacciaio del Peirabroc (come suggerito da C. Campana – Alpi Liguri e Marittime it. 29) si prende a salire l’uniforme e moderatamente ripido piano inclinato (25°-30°) che conduce fin sotto il Caire del Muraion, presso un modesto pianoro (2500).Da qui, puntando a Est si rimonta rapidamente la spalla del crinale che separa il bacino dell’ormai esiguo ghiacciaio del Muraion dal vallone dove, su un dosso, sorge il Rifugio Federici Marchesini al Pagarì che si raggiunge dopo breve discesa e risalita.
2° giorno: dal rifugio (2650) seguendo il fondo del vallone si giunge in breve alla base del rettilineo Canale della Maledia. Con pendenza grossomodo costante si rimonta la base del canale per giungere nella parte più stretta e ripida (40°-45°) che conduce alla facile uscita sul Colletto del Muraion (2930), sopra il Lago della Maledia. Dal colletto puntare alla ns sx alla base della Cima della Maledia: lungo un pendio canale un po’ aereo (35°-40°) si giunge brevemente in cima (3061). Tornati rapidamente al colletto traversare verso Nord-ovest l’alto bacino del Ghiacciaio della Maledia puntando alla cresta Nord di Cima Borello. A quota 2850 ca. si trova lo stretto intaglio che, per successivo ripido pendio (35° ca.) (ramponi con neve dura), consente la discesa nel bacino del Ghiacciaio Nord-est del Gelas. Qui giunti traversare senza perdere troppa quota fino alla Cresta dei Ghiacciai (cresta Nord di Cima Chafrion) che si raggiunge a q. 2750 ca., sopra il Biv. Moncalieri. Giunti sulla cresta risalirla per breve tratto verso Sud fino a quando questa si raccorda nel ripido pendio che si collega con il versante settentrionale del Monte Gelas. Traversato con prudenza quindi il Passaggio dei Ghiacciai del Gelas ci si immette nel bacino del Ghiacciaio Nord del Gelas che si attraversa senza perdere molta quota fin poco sopra la Pera de Fener (2698), caratteristico masso ciclopico ben riconoscibile. Da qui si divalla rapidamente nel Vallone della Maura, fra barriere rocciose, puntando alla base della Punta Roccati (2300 ca.). Con pendenza costante si prosegue nella discesa con ormai in vista il Rif. Soria Ellena (1840) cui si perviene dopo aver disceso la più incassata Gorgia della Maura. Dal Rif. Soria Ellena si prosegue comodamente verso San Giacomo lungo una strada forestale.

Gita di grande respiro e di un buon impegno. Innevamento ancora molto buono (più per la quantità che per la qualità) sia in salita che, sopratutto, in discesa. La temperatura delle ore più calde invita però ad un partenza molto anticipata anche se ritengo difficile che, sotto i 2000 metri si possa trovare ormai neve buona.
Con luca e stefano

Link copiato