Malatrà (Aiguille de) traversata dall’Aiguille d’Artanavaz

Malatrà (Aiguille de) traversata dall’Aiguille d’Artanavaz
La gita
giuliof
3 29/07/2021
Accesso stradale
Ok parcheggio Planaval. SS26 piena di cantieri come anche l'A5 dove non finiscono mai !
Traccia GPX

Salito all’alpe Bonalex, una reggia a confronto di altre, passando dal fondovalle. Rientrato poi dalla panoramica ma lunga sterrata che permette di ammirare nella sua interezza la verdissima Comba di Planaval. Si lambiscono alcuni nevai coi giorni contati risalendo a fianco del torrente con le sue piccole cascate. Nelle pietraie superiori si puo evitare la neve alzandosi di qualche metro ma cambia poco. Comodo accesso all’Artanavaz che si vede solo verso la fine, tanto appare insignificante dal basso, con ultimo pendio detritico ma ben tracciato. Dalla prima vetta si sentono delle voci, ma non è un fenomeno mistico: si tratta dei gruppi escursionistici che percorrono l’Alta Via 1 transitando dal famoso Colle di Malatrà. La cresta per arrivare alla base della Malatrà è semplice e scorrevole: solo in pochi passi serve l’uso delle mani. Ma l’aggiramento della medesima per guadagnare il pendio di salita ottimale non sarà per nulla scontato. Si scende bene per alcuni metri affondando gli scarponi nel pietrisco e tenendo con le mani i blocchi più grandi adiacenti la parete, ma verso i comodi ghiaioni che stanno una ventina di metri sotto non si va: occorre risalire alcuni metri e riguadagnare un secondo canalino di discesa che porta finalmente al più ampio canale che accede al colletto, una sorta di “W”, presente un ometto che mi conferma la giusta lettura del percorso. Da qui per cresta e placche, sempre un po’ delicate per il pietrisco, si giunge comodamente in vetta al secondo tremila della giornata. Per la discesa ho tentato la sorte nell’incassato canalino est, speculare a quello di salita, non scontato nemmeno questo, ma la neve ivi presente mollava al punto giusto ed aiutandomi contro la paretina a lato, sono arrivato in fondo a riprendere la traccia di salita: non avevo picca e ramponi e in caso di ghiaccio mi sarei cacciato nei guai. Sempre utile il casco: si passa spesso sotto ripide pareti dove la roccia si stacca solo a guardarla. Giornata mite e radiosa con ottimi panorami in tutte le direzioni. Quasi 17 km a/r, 1450 m dislivello, con soste generose, me la sono presa comoda, 12 ore per il giro completo. La Bonalex la lascio per la prossima volta: troppo bella da guardare.

Dall’aggiramento del torrione della Malatrà e dalla discesa nel canalino si capisce perchè questo itinerario è così poco gettonato: gita per amatori. Forse qualcosa in più di F+ 😉

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