Mi unisco al coro: fosse tutta come il primo tiro sarebbe un gioiello… anche il secondo però non è banale, con una placca non difficile ma non facilmente proteggibile. Avvicinamento senza problemi (due bolli bianchi indicano dove abbandonare il sentiero ma tanto da lago in poi lo sperone è sempre evidente). L1 a freddo non è banale, ci sono un sacco di prese anche fuori dalla fessura e fino a metà si spacca senza problemi nel diedro a sx. Io il ch. arancione non l’ho visto, me l’ha poi fatto notare il socio quand’è salito lui ma non è a 3m da terra… Il passo chiave è a metà fessura, dove questa si allarga e non ci sono più prese all’interno, spostandosi a dx di 1m si sale una bella placca a tacche nette che riporta all’ultima parte leggermente strapiombante (ma a ottime prese), sosta appesa abbastanza scomoda. Usato 2 nut e friend #3, #2 e #1. L2 come detto più difficile “psicologicamente” che come passaggi. Da lì ancora 3 tiri unendo L3+L4 (saltando S3 si supera tutto l’elegante sperone con bei passaggi), L5+L6 (abbastanza anonimi e facili) e L7 (saranno una dozzina di metri giusto per raggiungere la cresta sommitale). Tolti i primi 2 tiri le difficoltà sono abbastanza limitate (III+/IV- max). Una volta in cima alla Malanotte discesa dal colle superiore.
Gita da intraprendere non tanto per la via in sè ma come ottimo connubio tra una passeggiata rilassante in ambiente sempre molto bello e un’arrampicata divertente, breve ma con un po’ di pepe all’inizio.
Con Tom in una giornata davvero dal caldo fuori stagione, tanta gente in giro per i sentieri.