Lunelle (le) Cresta Nord (via Accademica)

Lunelle (le) Cresta Nord (via Accademica)
La gita
abo
22/09/2016

Bella bella, peccato per la pioggia del giorno prima che ha reso tutto un po’ viscido, altrimenti gran bella gita. Sentiero ottimamente indicato da Pugnetto fino al bivio per l’attacco, di lì molti ometti sempre ben evidenti conducono senza problemi fino all’attacco (un grosso grazie a chi li ha fatti). Peccato solo che non ci sia quasi mai una traccia definita e si ravani nell’erba alta, oggi bagnatissima e che mi ha inzuppato per benino. Primo torrione preso con calma proprio per via delle scarpe zuppe e della roccia non ancora asciutta: prima parte facile e non obbligata, seconda più ripida e divertente. Io ho visto solo un ch. giallo in alto a dx, la catena per la calata si trova invece sulla sx della punta. Doppia di pochi metri consigliata. Secondo torrione decisamente più corto e facile, una volta che si è quasi sulla cima traversare a sx lungo una cengetta e si arriva ad un ch., subito dietro c’è la sosta per la 2° calata (sarà neanche 10m ma la consiglio). Parte centrale più facile e senza percorso obbligato, molti tratti si evitano su erba passando 2-3m sotto il filo, io oggi sono passato il più possibile su roccia proprio per evitare l’erba bagnata. Dopo qualche tratto esposto e qualche passaggino interessante si arriva sul salto della 3° calata (sosta per terra sulla dx). Di lì altro tratto facile (io ho visto la catena della 4° calata solo quando ormai ci ero sotto, ma si disarrampica facilmente, occhio solo a qualche lama che muove) e si arriva alla base del dentino di III (ch. e spitrock giallo), oggi in versione biscotto mulino bianco: bello inzupposo, ovvero marcio d’acqua nella parte bassa; comunque facendo attenzione sono riuscito a passare senza dovermi infilare nel canale di sx (che era ancora più bagnato). Altra parte facile e infine lo spauracchio: la placchi santi, che per fortuna è girata ad E e quindi era bella asciutta. A me è piaciuta molto, sempre verticale ed esposta, buoni appoggi e movimenti divertenti, fanno un po’ di impressione tutte le croci che si trovano ma alla fine dalla base (spitrock in partenza, poi altri 2 ch.) basta puntare al ch. con cordino in alto e di lì salire gli ultimi metri verticali (altro ch.) e si arriva alla sosta con catena. Ultimissima parte più facile e si è in vetta. Insomma cresta davvero divertente, abbastanza lunghetta (prendendola con calma a causa della roccia viscida ci ho messo 1h35′), roccia un po’ muschiata nelle expo a N ma generalmente molto solida e non patinata come nelle altre accademiche del torinese (tipo rocca sella o picchi del pagliaio). Molti chiodi sparsi in giro, essendo salito da solo non li ho usati e quindi non li ho ribattuti ma sono apparentemente buoni. La prima sosta di calata è fatta su vecchi spitrock da 8mm con piastrine che ballano, forse un buon chiodo sarebbe più affidabile…
Dalla cima per concludere la mattinata libera sono ancora salito in una mezz’ora scarsa fino all’Uja di Calcante (crestina prima rocciosa con qualche simpatica disarrampicata e poi dorsale erbosa senza problemi).

Ovviamente nessuno in giro, solo qualche camoscio e da metà mattina l’immancabile nebbione delle valli di Lanzo.

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