Siamo partite da Forno AG e salite al Daviso dove abbiamo pernottato.
Le ragazze del rifugio sono davvero eccezionali!
La via normale é variata molto negli anni, peggiorando.
Sicuramente in cima alla Levanna si può arrivare, ma ad oggi il ghiacciaio é fortemente crepacciato e ci sono numerose scariche di roccia.
Non seguite i segni rossi e ometti al fondo del ghiacciaio che portano sulla destra (cresta est) il versante é fortemente instabile, la cresta per alpinisti ben equipaggiati ed esperti.
Oggi é intervenuto il soccorso a causa di spostamenti di grosse rocce che hanno bloccato degli alpinisti.
Noi abbiamo aggirato il ghiacciaio restando sulla roccia alla sua destra e incontrando la traccia GPS in alto.
Difficoltà minima, attenzione altissima, zero segni fino al ricongiungimento con la traccia.
Seguendo i bastoni e gli ometti si raggiunge il roccione con la targa dedicata a Murialdo, si bypassa su passaggio esposto e si seguono gli ometti su terreno instabile, franoso e carico di sfasciumi.
La traccia GPS é molto precisa ed è stata fondamentale dove i segni non esistevano.
Arrivati sotto la forcella (non raggiungetela) la traccia devia a destra dopo un ometto bianco, il sentiero (se così si può definire) é una traccia quasi invisibile, é instabile, puro sfasciume su canale di discesa detriti, poco bello da attraversare.
Sinceramente? Mi aggrego ad un operatore del soccorso che ha detto “sarebbe meglio non salire più per queste vie con le attuali condizioni”.
La valle é meravigliosa e la Levanna sempre ostica.
Sinceramente per arrivare in cima quest’ anno si devono prendere dei rischi che é necessario valutare bene.
Difficilmente credo nel racconto di salite in tempi stranamente brevi senza le dovute precauzioni, con un terreno così instabile.
Mi permetto di dirvi “fate tanta attenzione”