Due bellissimi giorni per il raggiungimento di questa ambita meta.
Il primo giorno (lunedì) siamo partiti da Forno a metà mattinata. Io ho sofferto molto il viaggio fino al rif.Daviso per l’eccessivo caldo (forse un colpo di calore); meno male che nella tabella di marcia era previsto il pranzo ai laghi della Gura, così da darmi il tempo di riprendermi un po’. Arrivati nel pomeriggio al rifugio, abbiamo evitato la pioggia che a breve è caduta rovinando la salita agli amici che ci hanno raggiunto in serata. Cena servita un po’ parca, al caldo, con un bel temporale in corso. Fissiamo l’ora per la colazione del mattino seguente sperando che le previsioni meteo fossero corrette ossia bello fino a metà pomeriggio. Non ci resta che coricarci.
Il secondo giorno (martedì) sveglia prima dell’alba e circa alle cinque, dopo la colazione, ci incamminiamo per il colle di Fea. Dopodiché raggiungiamo ed attraversiamo i resti del Ghiacciaio della Levanna tirando dritti sulla destra. Poi quasi solo più pietraie e sfaciumi fino alla croce in vetta. Alcuni passaggi un po’ critici li abbiamo affrontati con la massima attenzione. E con la massima attenzione siamo ridiscesi perchè sempre presente è stato il pericolo di causare frane e franare noi stessi.
Unici i due capogita Ezio e Sergio che hanno portato su questa non facile cima ben 15 persone: grazie per la bella avventura.