La descrizione dell’itinerario la trovo veritiera, fino al colle di Fea il sentiero è evidente, poi si sale per ripidi sfasciumi e si trovano moltissimi ometti,quindi per ghiacciaio verso nord e poi nord est per arrivare allo spigolo dove si trova la targa. Quindi un tratto di roccia e ancora ghiacciaio per arrivare sotto la cima. I ramponi e la picozza servono , il ghiaccio era duro specialmente quando salivamo. Avevamo corda e imbrago ma sono rimasti nello zaino. Fino a che non siamo usciti sulla cresta sommitale si stava bene, dopodichè un freddissimo vento ci ha accolto, e non ci ha lasciato più , infatti in punta siamo stati non moltissimo. PAnorama molto ampio , bellissimo!!!Gita molto bella, che ripaga. La discesa fino al rifugio e poi fino a Forno Alpi Graie è lunga…..
Siamo stati al rifugio Daviso il sabato sulla domenica, trattamento ottimo , cena ottima, dopocena molto allegro, con canti….ringrazio i gestori!Grazie a tutti gli amici con cui sono salito a questa nuova per me montagna….Ambrogio(l’angelo custode esiste!), Lory (pitbull incazzato), Gianni, Batti, Franco,Stefano, Paola e la simpaticissima Terry. Buone gite a tutti quanti!!