Terza volta nel Vallone de Breuil, questa volta per un anello spettacolare, forse il più bel giro che abbia mai fatto (e ne ho fatti, anche fuori Europa…). Prendetevi il tempo necessario ad assaporare questi luoghi, per le tirate in giornata consiglio mete più gettonate che fanno CV, di Punta Lechaud non frega niente a nessuno, per fortuna.
Partito al pomeriggio dal Lago Verney, tenendo la sx, quindi Pointe Rousse e Tormotta. Da qui per ambiente tibetano fino al Colle Bassa Serra, dove ho pernottato in tenda (acqua di fusione al passo, torrenti poco prima).
Il secondo giorno sono sceso del pianoro dell’ex ghiacciaio degli Chevannes. Il traverso è molto più semplice di come segnalato in descrizioni precedenti. Attenzione in uscita la mattina a Luglio, grande nevaio in ombra a 30-40 gradi, ramponi necessari.
Da qui sul nevaio (a Luglio è una gita da ramponi) tenendo la sinistra, puntando alla cresta della Punta Lechaud. La neve spaeisxe sotto la cresta, che è semplice ma aerea soprattutto sul lato francese.
Panorama grandioso.
Per rientrare ho seguito la dorsale SE per facili sfasciumi fino al pianoro dell’ex ghiacciaio del Breuil, e da qui per morena (qualche ometto) mi sono ricongiunto alla traccia di salita, risalendo 110m fino a Pointe Rousse, poi lago Verney superiore e infine Verney.
La variante descritta da qualcuno con salita al
Miravidì è sicuramente interessante ma non toglie dislivello. Il passaggio da Entre Deux Eaux non ha alcun senso, aggiunge dislivello e l’ambiente è meno bello che stando alti fa Pointe Rousse/Tormotta.
Gita che merita, fatta in due giorni diventa un perfetto esempio di escursio-alpinismo esplorativo che nulla ha da invidiare a salite ben più celebri.
Tolto al lago verney, solitudine assoluta per entrambi i giorni tranne la sveglia del fastidioso elicottero turistico della GMH di Courmayeur.