3.6Km
Avvicinamento
Storico
200m
200m
900m
1.4Km
1.5Km
1.5Km
Da Lecco imboccare la superstrada che segue il lungo lago in direzione Mandello del Lario. Poco prima della discoteca Orsa Maggiore e dell'innesto con la nuova superstrada uscire a destra in prossimità di un ponte ad arcate della ferrovia e parcheggiare.
Dal parcheggio prendere una traccia che parte a ridosso del ponte in direzione sud; al primo bivio abbandonare il sentiero che passa a valle delle reti paramassi seguendo la traccia di sinistra; giunti al primo canale detritico, deviare ancora a sinistra per traccia incerta e ripida fino alla base. Attacco evidente sulla verticale del diedro del primo tiro: scritta "PR" rossa sbiadita. Dieci/quindici minuti dall'auto.
Descrizione
Dal parcheggio prendere una traccia che parte a ridosso del ponte in direzione sud; al primo bivio abbandonare il sentiero che passa a valle delle reti paramassi seguendo la traccia di sinistra; giunti al primo canale detritico, deviare ancora a sinistra per traccia incerta e ripida fino alla base. Attacco evidente sulla verticale del diedro del primo tiro: scritta "PR" rossa sbiadita. Dieci/quindici minuti dall'auto.
- L1 6c: dal primo resinato della Panzeri traversare verso sinistra. Dopo un delicato ribaltamento (primo spit) spostarsi ancora leggermente verso sinistra per prendere l’evidente diedro fessura, risalirlo per alcuni metri quindi deviare verso destra. Risalire i gradoni fino alla sosta.
- L2 7c+: poco sopra la sosta traversare a sinistra con un difficile passaggio in traverso e raggiungere lo spit. Continuare verso destra e poi dritti fino alla cengia. Proseguire ancora su una bella placca a tacche per poi arrivare in sosta.
- L3 7b: si parte da una lama a sinistra della cengia alzarsi sulla placca con movimenti non facili. Deviare a sx per prendere una evidente fessura (friend). Risalire per gradoni deviando leggermente a destra ancora su friend fino ad uno spit. Deviare verso destra nel diedro risalirlo fino al tetto che si supera a sinistra per poi giungere in sosta.
- L4 7a: raggiungere il resinato a dx, successivamente uno spit invita a salire una bella placca a gocce che incrocia la Panzeri per raggiungere una fessura. Ancora per placche leggermente strapiombanti fino alla sosta.
- L5 7c: passo difficile poco sopra la sosta poi salire le evidenti canne nere su prese buone ma distanti
Via aperta in più riprese, tra il 2010 e il 2020 dalla guida alpina Dario Zamboni, con il supporto dei pazienti compagni: Fabio Palma, Stefano di Bucci e la guida alpina e membro dei ragni di Lecco Paolo Marazzi.
Prima libera Matteo della Bordella.
La storia di questa via comincia con un curioso episodio:
Il primo giorno di apertura riusciamo ad attrezzare una nuova linea
molto bella, indipendente da tutte le altre vie e dai monotiri tracciati sulla base del pilastro (6c). Soddisfatti del risultato decidiamo di procedere, ma come spesso succede impegni e meteo avverso hanno la meglio, così passano alcune settimane prima di poterci ripresentare alla parete.
Quando arriviamo in prossimità della parete, vediamo che sopra di noi una cordata sta salendo sul primo tiro della classica Panzeri-Riva, ma poco dopo ci rendiamo conto che la cordata stava traversando verso sinistra per fare sosta proprio sopra la nostra linea. Capiamo che vogliono aprire una via proprio sopra la nostra linea, Fabio ed io rimaniamo basiti, pensando che l’etica nell’alpinismo ai giorni nostri sia sparita.
In realtà scopriremo poi che ‘etica e deontologia’ c’è. La linea aperta a destra della nostra via ci obbliga a tenere la sinistra e Fabio aggira una difficile pancia strapiombante con un leggendario traverso della morte. Nella versione finale però la pancia viene salita
direttamente con difficoltà 7c+ (prima libera Matteo Della Bordella).
Purtroppo nella vita bisogna decidere su cosa impegnarsi e quindi per qualche anno la via rimane lì, ferma alla seconda sosta con una
statica a che segna la linea e che mi ricorda che il conto con la parete è ancora aperto. Arriva il 2020 anno in cui complice la voglia di reagire alla pandemia trovo l’energia di concludere questa via che dedico a Matteo Bernasconi grande amico e grande alpinista drammaticamente scomparso proprio in quell’anno. Nasce così “sette birre col Berna”, i
tiri della via sono cinque ma con il Berna le birre sono sempre state 7 (almeno).
Prima libera Matteo della Bordella.
La storia di questa via comincia con un curioso episodio:
Il primo giorno di apertura riusciamo ad attrezzare una nuova linea
molto bella, indipendente da tutte le altre vie e dai monotiri tracciati sulla base del pilastro (6c). Soddisfatti del risultato decidiamo di procedere, ma come spesso succede impegni e meteo avverso hanno la meglio, così passano alcune settimane prima di poterci ripresentare alla parete.
Quando arriviamo in prossimità della parete, vediamo che sopra di noi una cordata sta salendo sul primo tiro della classica Panzeri-Riva, ma poco dopo ci rendiamo conto che la cordata stava traversando verso sinistra per fare sosta proprio sopra la nostra linea. Capiamo che vogliono aprire una via proprio sopra la nostra linea, Fabio ed io rimaniamo basiti, pensando che l’etica nell’alpinismo ai giorni nostri sia sparita.
In realtà scopriremo poi che ‘etica e deontologia’ c’è. La linea aperta a destra della nostra via ci obbliga a tenere la sinistra e Fabio aggira una difficile pancia strapiombante con un leggendario traverso della morte. Nella versione finale però la pancia viene salita
direttamente con difficoltà 7c+ (prima libera Matteo Della Bordella).
Purtroppo nella vita bisogna decidere su cosa impegnarsi e quindi per qualche anno la via rimane lì, ferma alla seconda sosta con una
statica a che segna la linea e che mi ricorda che il conto con la parete è ancora aperto. Arriva il 2020 anno in cui complice la voglia di reagire alla pandemia trovo l’energia di concludere questa via che dedico a Matteo Bernasconi grande amico e grande alpinista drammaticamente scomparso proprio in quell’anno. Nasce così “sette birre col Berna”, i
tiri della via sono cinque ma con il Berna le birre sono sempre state 7 (almeno).
- Bibliografia:
- Lario Rock: Pareti - Pietro Buzzoni, Eugenio Pesci - Versante sud
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