Giornata nel complesso complicata. Dal parcheggio (accedendo alla stradina col cancello dopo il terzo tornante salendo dal passaggio al livello), ci si perde dopo 100 metri di sentiero e da lì in poi diventa un’improbabile ravanata tra ghiaioni, pietroni instabili, rovi e cespugli fino alla base dell’avancorpo. Da lì si aggira lo scudo roccioso tramite qualche traccia su pietraia e si arriva alla base della via.
Via non entusiasmante e discontinua, con qualche passo atletico e di difficile lettura (soprattutto nel primo tiro) e frammentato da tanti traversi camminati e tanta vegetazione. Roccia poco stabile soprattutto negli ultimi due tiri. Leggere bene la relazione perchè quasi tutti i tiri non sono intuitivi e richiedono di traversare di qualche metro dalla sosta del tiro precedente.
Singola calata dalla vetta e discesa infernale sempre ravanando per tornare alla macchina a buio inoltrato.
Ritorno su roccia dopo mesi di infortunio, con ancora qualche strascico. Con Marta e Gianna