Impostando su Google maps falesia di Leano, siamo arrivati un po’ più in alto rispetto all’accesso qui descritto. Parcheggiando in uno slargo della strada, nei pressi di un tornante e di un cancello aperto, si entra nel cancello e si prosegue sullo stradello fino ad incontrare sulla dx una rete per materassi usata come porta. La si apre e si segue il sentiero, non evidentissimo ma prestando attenzione ai bolli rossi sbiaditi e puntando il traliccio della corrente posto piu in alto si arriva alla base della falesia.
Saliti i tiri del Diedro Grigio con un’unica lunghezza di corda (da 60m più che sufficienti) oltrepassando soste e cordoni per fermarsi su un comodo spiazzo dove si può allestire una sosta su clessidra+vecchio spit. Poi per traccia e ometti verso la parete successiva, fino ad incontrare la via (scritta alla base, parte da sopra un muretto di contenimento).
La via non ci è piaciuta particolarmente, la roccia è piuttosto unta (soprattutto nei primi tiri) e in generale è un po’ discontinua e con vegetazione. Dopo il tiro di traverso abbiamo seguito una fila di spit che partiva a dx, anche se non ci tornava troppo con la relazione, in ogni caso si arrivava in cima.
Ultimo tratto a piedi su rocce instabili.
Scesi con una calata da 40 M circa fino alla sella, poi a piedi per tracce di sentiero terroso e scivoloso direzione ovest (puntare al monte Circeo). Di qui ripassati all’attacco per recuperare lo zaino e giù a piedi alla macchina.
Abbiamo patito un caldo estivo e ci siamo cotti come uova sode!! Panorama alternativo sui campi e la costa. In parete solo noi, in falesia 4 ragazzi del posto che salutiamo.
Con Claudio.