- Accesso stradale
- cantieri ovunque nella parte finale della strada stretta e tortuosa, evitati all'andata perchè ancora chiusi, al ritorno fermi per oltre 15 minuti
Il biglietto per salire sulla ”portaerei tra le nuvole” (oggi fortunatamente assenti) è bello salato, fatto di tanta fatica ed attenzione perchè il sentiero nasconde sempre insidie. Siamo nel parco del Gran Paradiso ma non mi aspettavo i sentieri della Valle d’Aosta, pensavo però di trovare un percorso meno ostico, almeno nella prima parte sino al lago, invece si passa spesso su massi (umidi nella prima parte) ed erba (insidiosa in discesa) che accentuano lo sforzo muscolare e la soglia di attenzione.
Insomma, quasi mai un bel sentiero terroso che agevola il passo, infatti necessita di segnavia (bianco-rossi ripassati di recente) molto ravvicinati.
La parte che mi è piaciuta di più è stata dalla Bocchetta di Fioria in poi in quanto le rocce montonate permettono una bella progressione (se asciutte come oggi).
Gita da effettuarsi in condizioni asciutte in quanto si passa sopra tante rocce inclinate anche prima della salita finale, con tanta acqua al seguito (oggi mi sono razionato i miei 3 litri per non attingere nei torrenti) e suggerisco occhiali da sole per il riverbero prodotto dalla distesa di rocce montonate.
Nessuno sul percorso, in cima caldo e senza un filo di vento (da stare senza maglietta).
In discesa sono passato dal sentiero attrezzato (ben indicato da paline) che in realtà è più che altro una molto utile scorciatoia.
Tornato al parcheggio ho trovato il padre di colui che ha apposto il triangolino CAI Rivarolo (che non ho trovato) e mi ha chiesto se l’avevo visto perchè altre persone hanno lamentato la mancanza mentre altre lo hanno visto: deve essere abbastanza nascosto….
Abbiamo convenuto che è sufficiente fare questa salita una volta nella vita (io ne sono convinto).