Proprio una bella alpinata! Condizioni secondo me buone per questo genere di salita: ovvio che la scarsità di neve da un lato rende sicuro il percorso (sia di salita che di discesa, anch’essa molto esposta a pericolo valanghe) ma dall’altro fa sì che nella parte alta, dove solitamente c’è neve, ci sia da salire un po’ su teppe erbose. Avvicinamento veloce su stradina battuta. Il primo salto di ghiaccio secondo me è il più impegnativo e comunque non dovrebbe superare il 2+. Nonostante i -10° alla partenza in un po’ di punti si sentiva scendere l’acqua su un lato delle varie cascatelle. Ghiaccio sempre buono ma ovviamente un po’ di tutti i tipi: dal plastico allo spaccoso e dal morbido al cariato. I tra i vari risalti neve perfetta: liscia e portante. All’inizio dell’imbuto superiore si trova “un’autostrada” di ghiaccio facile (60-65max) che termina con divertenti teppe erbose gelate e nastri di neve dura: non saranno scenografici ma da salire sono comodi e in questo modo si evita la neve, in questo punto sfondosa. Una volta sotto le pareti in cima all’imbuto una comoda traccia di camosci permette con un lungo traverso di arrivare al ricovero (qui neve crostosa ventata ma poca e non fastidiosa).
Nonostante l’avessi già percorsa in estate la discesa non è nè evidente nè banale.
Capitolo soste: io sarò miope ma devo concordare con il vecchio commento di Rosty: non ne ho visto neanche l’ombra nei primi 200m (ovvero quelli più di “ghiaccio”), rimane solo un fix rosso divelto dalle pietre alla partenza.
Davvero una bella salita che guardavo da tempo e che mi ha proprio divertito, ovvio va presa in condizioni di scarsità di neve, sicurezza dei pendii e temperature fredde… che serva a qualcosa per lo meno ‘sta alta pressione perenne!
Da solo con me stesso e i soliti camosci.